editoriali
Benedetti tutti? Anche no
Interi episcopati rifiutano l’apertura alla benedizione delle coppie gay: è un problema
Com’era prevedibile, la Dichiarazione “Fiducia supplicans” che autorizza la benedizione delle coppie irregolari (comprese quelle formate da persone dello stesso sesso) ha dato vita al fai-da-te ecclesiastico tipico di questi ultimi anni. Tradotto: ciascuno fa un po’ come vuole. Il Papa ha parlato, il testo del suo prefetto per la Dottrina della fede è stato pubblicato, ma i vescovi interpretano il documento in modi tra loro diversi. Così, se padre James Martin, missionario della causa lgbtq+, si è fatto immortalare da un fotografo mentre benediceva una coppia omosessuale (un santino da pubblicare sui social che non rende merito né a lui né a chi soffrendo combatte da tempo immemore per ottenere una benedizione pubblica della propria situazione affettiva), altrove è scoppiata la rivolta.
In Africa i presuli fanno a gara per dire che loro, di autorizzare una cosa simile, non ci pensano nemmeno un istante. Prima la Conferenza episcopale dello Zambia, quindi quella – assai più numerosa e potente – della Nigeria, infine quella piccola del Malawi (qui i vescovi, “per evitare confusioni”, hanno deciso che sono proibite anche le benedizioni alle coppie irregolari eterosessuali). Il problema africano non va sottovalutato, anche perché sovente l’omosessualità è reato e i vescovi non possono neppure prendere in considerazione l’ipotesi di benedire “un reato”. Affare politico e diplomatico prima ancora che spirituale. Ma anche altrove si sono levati gli scudi: in Kazakhistan non sarà applicata “Fiducia supplicans”, mentre la Conferenza episcopale statunitense si è limitata a un imbarazzato e breve comunicato in cui si dà conto d’aver recepito il documento. L’attivismo del prefetto Fernandez porta in superficie crepe che solo gli addetti ai lavori vedevano da tempo nel pontificato di Francesco. Forse un po’ più di prudenza e low-profile, magari ispirandosi al cardinal Ratzinger che quel dicastero lo guidò per ventiquattro anni, sarebbero utili.