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Foto ANSA
L'impaziente Francesco
Il Papa, le cui condizioni sono stazionarie, lavora e riceve ospiti. Nel mondo, si prega
Nonostante la polmonite bilaterale, la giornata di Francesco è continuata come le precedenti: dopo aver fatto colazione ha letto i quotidiani, si è dedicato alle attività lavorative e poi ha ricevuto l'eucarestia. Nel frattempo, da un capo all’altro del pianeta si diffondono biglietti, fiori, disegni e lumini per lui
Al di là delle voci più disparate che da mane a sera circolano a Roma, in chat, fra cardinali, vescovi e ristoratori di Borgo, con notizie o presunte tali di seconda o terza mano date dal cugino dell’amico che lavora un piano sotto a quello dove è ricoverato il Papa, quel che conta è solo la “comunicazione ai giornalisti” diffusa come di consueto dopo le 19. E quella di oggi segnala che “le condizioni cliniche del Santo Padre si presentano stazionarie”. Stazionarie significa che le condizioni sono quelle della sera prima e quindi che il quadro resta complesso anche per la presenza di una polmonite bilaterale. La nota aggiunge però che “gli esami del sangue, valutati dallo staff medico, dimostrano un lieve miglioramento, in particolare degli indici infiammatori”, ed è questo l’aspetto positivo che induce alla speranza. La giornata del Papa è continuata come le precedenti: “Dopo aver fatto colazione ha letto alcuni quotidiani quindi si è dedicato alle attività lavorative con i suoi più stretti collaboratori. Prima di pranzo ha ricevuto l’eucarestia”. Confermato anche da parte vaticana l’incontro con Giorgia Meloni: venti minuti “in forma privata”.
Ed è proprio Palazzo Chigi a rasserenare un po’ il clima che s’era fatto plumbeo ventiquattr’ore prima: “Sono molto contenta di averlo trovato vigile e reattivo – ha detto la premier –. Abbiamo scherzato come sempre. Non ha perso il suo proverbiale senso dell’umorismo”. Nulla di più, tanto meno una foto del breve incontro. In mattinata, “fonti vaticane” avevano parlato di un Francesco che, dopo aver fatto colazione, s’era alzato dal letto e messo in poltrona, senza necessità di ventilazione artificiale e con il cuore in ottima forma. La situazione resta però delicata e nessuno ipotizza più dimissioni a stretto giro né s’azzarda a disegnare scenari per le settimane a venire. Trattasi pur sempre di polmonite bilaterale in un uomo di ottantotto anni compiuti con patologie pregresse. Nel frattempo, da un capo all’altro del pianeta si diffondono le catene di preghiera per Bergoglio. La Conferenza episcopale italiana ha pubblicato una breve nota: “ Rinnoviamo la vicinanza delle Chiese in Italia a Papa Francesco”.
“Nell’affidare al Signore l’operato dei medici e del personale sanitario, ci stringiamo al Santo Padre con affetto, invitando le comunità ecclesiali a sostenerlo con la preghiera in questo momento di sofferenza”. La diocesi di Roma ha chiesto “a tutte le comunità parrocchiali e di vita religiosa di vivere un’ora di adorazione silenziosa prima della messa vespertina di oggi. Come una grande famiglia chiediamo che il Signore doni al nostro vescovo la forza necessaria per affrontare questo momento delicato”. Da Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa scrive: “In questo momento ci riuniamo come un’unica famiglia nella fede, uniti in un sentito appello per elevare le nostre preghiere a Dio Onnipotente per la salute e il benessere di Sua Santità Papa Francesco, il Sommo Pontefice della Chiesa cattolica. Mentre affronta sfide di salute, lo affidiamo alle amorevoli cure del Signore, chiedendo forza, guarigione e una rapida ripresa”.
E anche oggi sono stati in tanti a riunirsi davanti alle finestre dell’appartamento papale al Gemelli: chi guardando in silenzio, chi lasciando fiori, disegni, lumini e biglietti ai piedi della statua dedicata a san Giovanni Paolo II. Molta meno gente in piazza San Pietro, dove – un po’ per la pioggerellina, un po’ per l’assenza del Papa – non si sono viste code neppure in direzione della Porta santa.
L’attività in curia procede come sempre, non c’è alcuna supplenza: il Papa lavora e si consulta con i collaboratori, pur nell’infermità. Per ora, le uniche modifiche al programma dei giorni venturi riguardano l’annullamento dell’udienza giubilare di sabato e la delega a mons. Rino Fisichella, pro prefetto del dicastero per l’Evangelizzazione, affinché presieda la celebrazione della messa per il Giubileo dei diaconi, domenica. Sul resto, si naviga a vista, valutando la reazione alla cura cui il Papa è sottoposto.
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Bandiera bianca
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verso il voto in germania