L'hamburger percepito

La scienza ha elaborato la più grande delle truffe concepibili per un mangiatore di carne. Se credete sia fanta-cucina vi sbagliate

Redazione

Dimenticate il veganesimo, la nuova frontiera del cibo in grado di liberarvi da ogni residuo senso di colpa per avere ingurgitato l'ennesimo, grasso hamburger è la neuroscienza. Negli Stati Uniti un laboratorio ha ideato il velo di Maya capace di darci una percezione distorta di quello che stiamo mangiando. Una tecnica in grado di creare con ingredienti cento per cento vegetali un hamburger simile in tutto e per tutto a uno vero di carne. Dal tatto, all'odore fino addirittura al gusto, chiunque addenti l'"hamburger impossibile" – questo il nome che gli è stato dato – avrà l'impressione di assaporare un panino con la carne. Con un dettaglio: si tratta di un'illusione.

     

I neuroscienziati hanno isolato trilioni di molecole e individuato i singoli elementi chimici che permettono al nostro cervello di realizzare che quella che stiamo addentando è davvero una fetta di carne. C'è un video realizzato da Quartz che spiega bene come è possibile che la scienza possa elaborare impunita la più grande delle truffe concepibili per un mangiatore di carne. In un laboratorio uno scienziato si siede e odora un normale pezzo di manzo con uno strumento adatto, isolandone gli odori percepiti. Uno di loro, nel filmato, spiega che il segreto che è riuscito a carpire dalla fetta di carne appena odorata si annida in un mix di essenze che, nelle giuste dosi e proporzioni, corrisponde a quello di “maccheroni al cacio, piedi, albicocche, spazzatura, cracker, odore di vecchi, rose e formaggio”.

   

Individuare e riprodurre il giusto cocktail di odori e sapori, spiega una neuroscienziata del laboratorio, ci permette di suggerire al cervello che stiamo mangiando proprio della carne. Un inganno, appunto, il cui responsabile è un complesso chimico chiamato Eme, usato come catalizzatore di tutte le molecole isolate in laboratorio e mescolate poi con un composto a base di vegetali. Eme, spiega chi lavora nel laboratorio, ha un sapore e un aspetto molto simile al sangue. In effetti, si tratta della parte non proteica di una serie di proteine, tra cui l'emoglobina, ed è lei che dona una consistenza, un colore e soprattutto un sapore “tipo carne”.

    

Se credete sia fanta-cucina vi sbagliate. Si tratta ormai di un brand, piuttosto, perché sono già mille i ristoranti che hanno ordinato gli "Hamburger impossibili", tra loro anche quelli di grandi chef internazionali. Il risultato, dicono gli ideatori, è un prodotto salubre ed ecosostenibile, perché non sacrifica nemmeno una goccia di sangue animale e potrà dare il suo contributo per salvare il pianeta in futuro. Alla ricerca disperata del cibo salutare, alla fine l'uomo è riuscito nel suo intento: creare “l'hamburger percepito”.

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