Editoriali
Il divieto di carne sintetica è una vittoria del governo (e di Coldiretti) e una sconfitta per il paese
Il ddl Lollobrigida approvato al Senato è un successo dell'esecutivo poiché mostra un’opposizione completamente inadeguata e divisa. Ma è anche un danno per l’innovazione, la ricerca e la produzione made in Italy
Il Senato ha dato approvato con 93 voti favorevoli, 28 contrari e 33 astenuti il ddl sulla cosiddetta “carne sintetica”, che per i nuovi cibi coltivati in laboratorio proibisce produzione, commercializzazione e ricerca. Si tratta in sostanza di una legge che vieta una cosa già vietata, perché non esiste alcun prodotto alimentare derivante da colture cellulari approvato dall’Unione europea. Ma qualora l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare), com’è probabile, autorizzasse la carne sintetica allora il divieto voluto dal ministro Francesco Lollobrigida non avrebbe più valore. Come peraltro è accaduto con la battaglia contro la farina d’insetti, semplicemente dopo l’autorizzazione Ue i cittadini sarebbero liberi di consumare ciò che preferiscono. Da questo punto la legge è perfettamente inutile. Ma purtroppo è anche dannosa, perché distrugge sul nascere l’innovazione, la ricerca e la produzione made in Italy. Si produrrebbe la stessa disastrosa situazione degli Ogm: gli italiani potrebbero sì consumare carne sintetica ma solo se prodotta all’estero.
Detto questo, l’approvazione della norma è un indubbio successo politico del governo perché ha mostrato un’opposizione completamente inadeguata e divisa. Il M5s, ad esempio, ha votato contro sebbene il suo capogruppo al Senato ed ex ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, abbia firmato la petizione di Coldiretti, la lobby che ha fortemente voluto e ottenuto questo divieto. Il Pd, dopo un intenso confronto, si è coraggiosamente astenuto perché pur non condividendo la legge non vuole mettersi contro i produttori. Il terzo polo si è scisso di nuovo, con Iv a favore (struggente l’intervento dell’italovivaista Fregolent sugli allevatori che accarezzano le mucche) e Azione astenuta. Insomma, le tanto criticate leggi propagandistiche della Meloni sono politicamente efficaci anche per l’inadeguatezza delle opposizioni. Così questo divieto è una vittoria per il governo ma una sconfitta per il paese.