Cannes sceglie l'anti Weinstein come presidente del Festival
Cate Blanchett alla guida della giuria. Ma il dubbio rimane: l'attrice australiana è stata scelta per le sue indubbie doti artistiche o per quello che rappresenta in questo momento?
Dopo la copertina di Time, anche il Festival di Cannes sembra cavalcare l'onda dello scandalo Weinstein. Il presidente di giuria dell'edizione 2018 sarà infatti Cate Blanchett. Niente di male visto che si tratta di un'attrice con un curriculum di tutto rispetto: due premi Oscar, tre Screen Actors Guild Awards, tre Golden Globe, tre Premi BAFTA, e una Coppa Volpi al Festival di Venezia. Ma il dubbio rimane: è stata scelta per le sue doti artistiche o per quello che rappresenta in questo momento? Non saremo davanti ad una classica strategia di pinkwashing?
Secondo alcuni addetti ai lavori, infatti, non è un caso che per la sua 71esima edizione – che si terrà dall'8 al 19 maggio 2018 – il Festival abbia scelto un'artista "engagée". La nomina di Blanchett, 48 anni, può anche essere interpretata come sostegno alla lotta contro le molestie nel cinema, dopo il terremoto Weinstein. L'attrice australiana è stata infatti una delle prime celebrità a schierarsi apertamente contro il produttore accusato di violenza sessuale e abusi da oltre un centinaio di donne. Ed è anche una delle promotrici dell’iniziativa Time’s Up, lanciata per sostenere le vittime di abusi nel mondo dello spettacolo. Durante la cerimonia di InStyle Awards a Los Angeles, pur senza nominarlo, Blanchett aveva dichiarato: "A tutte noi piace essere sexy, ma questo non significa che vogliamo venire a letto con te".
Oggi, commentando la sua nomina, si limita a dire: "Sono stata a Cannes in molte vesti nel corso degli anni; ho indossato i panni di attrice, produttrice, rappresentante dell'industria cinematografica, ho presenziato in serate di gala e meeting ma non ho mai partecipato solo per il puro piacere di guardare la cornucopia dei film ospitati da questo grande festival".
Politicamente corretto e panettone