"2001, Odissea nello spazio": 50 anni e non sentirli
Cinquant'anni, ma non sembra. 2 aprile 1968: viene proiettato in prima mondiale il nuovo film di Stanley Kubrick, "2001: A Space Odyssey"
Cinquant’anni, ma non sembra. 2 aprile 1968: all’Uptown Theater di Washington viene proiettato in prima mondiale il nuovo film di Stanley Kubrick, “2001: A Space Odyssey”. Il 3 a New York, il 4 a Los Angeles. Accoglienza freddissima. La prima al Capitol Theatre di Broadway è un mezzo disastro: il pubblico ride degli scimmioni delle sequenze iniziali. A Los Angeles più di duecento spettatori lasciano la sala prima della fine. Pauline Kael, all’epoca la regina della critica cinematografica americana, lo definisce sul New Yorker “trash mascherato d’arte”. Per Renata Adler, del New York Times, è “un film molto complicato, fiacco, in cui passa quasi mezz’ora prima che appaia una figura umana sullo schermo”. Un disastro? Non proprio. L'“epic drama of adventure and exploration” diventerà in breve nelle locandine “The ultimate trip”, la stessa generazione che riempiva le piazze americane ed europee invertirà la tendenza, i critici colti di sorpresa cambieranno opinione. A Los Angeles il film rimase in programmazione per 103 settimane. Di nuovo a Cannes, “nello splendore del 70 millimetri”, il 12 maggio prossimo, e dal 18 nelle sale americane.
Politicamente corretto e panettone