Pechino avanza molto, ma senza strategia

Redazione

Alla politica economica globale cinese manca una strategia coerente. Questa in sintesi la risposta alla domanda che si sono posti i ricercatori della London School of Economics

di Andrea Pira
China-Files.com

    Alla politica economica globale cinese manca una strategia coerente. Questa, in sintesi, la risposta alla domanda che si sono posti i ricercatori della London School of Economics: "La straordinaria crescita economica cinese ha portato anche alla formulazione di una strategia geoeconomica?". La crisi finanziaria del 2008 ha trasformato la Repubblica popolare da fabbrica del mondo a speranza per il mondo, scrive Nicholas Kitchen, presentando il rapporto China's Geoeconomic Strategy.

    Le indebitate economie occidentali guardano a Pechino come fonte di capitali, sebbene molti commentatori, soprattutto statunitensi, paventino che l'ascesa cinese possa rappresentare una minaccia ai valori liberali. L'opacità con cui si spesso si muove la dirigenza da fiato agli allarmismi. La leadership cinese sa di dover ribilanciare la propria economia sia all'interno sia a livello internazionale, se vuole garantirsi ancora crescita e sviluppo. Tuttavia, continua il rapporto, le politiche sembrano seguire priorità in contraddizione tra loro perché guidate da interessi e problemi interni. Le dispute territoriali con i Paesi vicini – Vietnam e Filippine su tutti - ne sono un esempio. L'interesse di alcuni attori interni ha spinto questi Paesi verso altri alleati (gli Usa). Allo stesso modo i rapporti troppo stretti tra politica e grandi aziende rischiano di avere ripercussioni nelle decisioni per gli investimenti all'estero addirittura in settori fondamentali come quello energetico. “I leader cinesi sono pragmatici, ma stretti tra pressioni interne ed esterne”, scrive Kitchen, “La Cina sta iniziando a riconciliarsi con il suo ruolo nel sistema economico globale, ma non è chiaro se voglia e sia capace di sfruttare la sua posizione per cambiare l'ordine globale”. Come scrive Arne Westad nel suo intervento, il ruolo internazionale della Cina dipenderà da come riuscirà a gestire le tensioni sociali e le conseguenze interne che questi questi cambiamenti economici comportano.

    di Andrea Pira
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