editoriali

Il miracolo di Giovanna alla prova

Redazione

Il caso Boda e il garantismo di giornali che non lo erano: una vera svolta?

Le condizioni di salute di Giovanna Boda, dirigente del ministero dell’Istruzione coinvolta in un’inchiesta per corruzione, sembrano migliorare dopo il tentato suicidio di qualche giorno fa. Una buona notizia. Oltre alla guarigione, ci si augura ovviamente che risulti anche estranea alle accuse, non solo in omaggio alla presunzione di innocenza ma perché un’innocente perseguita anche solo per errore o eccesso di zelo dalla magistratura è sempre un fatto deplorevole. Tanto più se ricopre una carica pubblica ed è oggetto di generale stima.

 

Per questo l’inedita campagna di solidarietà animata da molti giornali per Giovanna Boda non può che fare piacere, come ha scritto il Foglio lo scorso sabato. C’è però, in questo sussulto garantista, qualcosa che si dovrebbe avere il coraggio di esplicitare. Una ricostruzione del Riformista (giornale da sempre garantista) segnala la possibilità che l’inchiesta abbia voluto colpire altro che la sola dirigente. Repubblica, e una Concita De Gregorio molto indignata, hanno adombrato addirittura delazioni interne al ministero. Persino il Fatto avanza il sospetto che che qualcuno abbia voluto colpirla: Nando Dalla Chiesa ha trovato particolarmente inquietante che la dirigente sia stata “accostata a Luca Palamara”, per il tramite di Maria Elena Boschi.

 

 

Tutto apprezzabile. Meno apprezzabile il falso stupore di cui ci si ammanta. Come se questo cattivo rapporto tra ambienti politico-amministrativi e inquirenti non operasse, da decenni, in tutte le inchieste che riguardano la cosa pubblica e che hanno spesso colpito innocenti. Come se questi stessi giornali non avessero fatto per anni i delatori e il tifo per la delazione (chiamarla whistleblowing non fa differenza) e spesso i nomi a caso. Come se, dai tempi di Sergio Moroni, il circo mediatico-giudiziario non avesse liquidato con insopportabile cinismo il suicidio di indagati. Ora forse iniziano a capire, è il miracolo di Giovanna. Ma per poter affermare che sia un vero miracolo, o non una scorciatoia di comodo, aspetteremo il prossimo caso di gogna giudiziaria.