la protesta
Sciopero dei trasporti in tutta Italia: poche adesioni e molti disagi
Cobas e Cub chiedono al governo di cambiare il piano degli investimenti del Pnrr. Alitalia costretta a cancellare 127 voli, Trenitalia e Italo subiscono cancellazioni. A Roma chiudono le stazioni della metro C. A Milano l'adesione, minima, ha comunque sortito effetto
Sciopero 11 ottobre trasporti, poche adesioni e molti disagi
Scuola, uffici pubblici e trasporti. In questi settori è stato proclamato in tutta Italia nei giorni scorsi uno sciopero generale di 24 ore da parte dei sindacati di base. L’agitazione è scattata questa mattina nelle principali città italiane a partire dalle 08.30.
Per via della protesta, Alitalia si è vista costretta a cancellare circa 127 voli di linea tra tratte nazionali e internazionali. Quanto al trasporto ferroviario, Trenitalia e Italo hanno subìto cancellazioni, ma entrambe le compagnie hanno pubblicato sul proprio sito l’elenco dei treni garantiti.
Nei grandi centri urbani, iI trasporto pubblico locale procede a singhiozzo: a Roma il personale Atac, Roma Tpl e Cotral parteciperà alla protesta e tutte le stazioni della metro C sono state chiuse, ma il servizio tornerà regolare nelle fasce di garanzia (dalle 17 alle 20).
A Milano, le linee Atm sotterranee e di superficie potrebbero subire variazioni, ma anche l’azienda dei trasporti milanese ha garantito un servizio minimo nella fascia oraria che va dalle 15 alle 18. Anche Trenord, coinvolta nello sciopero, informa che saranno in vigore fasce orarie di garanzia dalle 18 alle 21.
Nel capoluogo lombardo l’adesione alla protesta è stata minima, riuscendo comunque ad avere effetto: i principali nodi cittadini sono paralizzati dal traffico.
Sul fronte delle manifestazioni, a Napoli, membri dei centri sociali e sindacalisti hanno bloccato una rampa di accesso all'autostrada nella zona Porto della città. Mentre a Roma il corteo principale, organizzato da Cobas e Cub. è partito alle 10 da piazza della Repubblica e sfilerà fino a piazza della Madonna di Loreto: nella capitale è prevista la partecipazione di circa 2.000 persone in piazza e il traffico in centro potrebbe restare bloccato in mattinata e nel primo pomeriggio.
Tra i motivi dell’agitazione, i sindacati conflittuali chiedono la revisione degli investimenti previsti dal Pnrr con una riduzione del tempo di lavoro a parità di salario, l’introduzione di un reddito universale, la rivalutazione delle pensioni, il rilancio dello stato sociale e la richiesta di maggiori investimenti nella scuola e nei trasporti.