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Porto di Trieste, la polizia sgombera i no pass. La protesta arriva in città
Le camionette delle forze dell'ordine sono arrivate all'alba davanti al varco 4. Usati gli idranti e i lacrimogeni. Duemila manifestanti in piazza dell'Unità. Alcuni fermati
È iniziato poco dopo le 8 di questa mattina lo sgombero, da parte della polizia, dei circa 300 manifestanti no pass che stazionavano davanti al porto di Trieste (qui sopra potete seguire una diretta curata dal canale YouTube di Local Team).
Porto di Trieste, la polizia usa i lacrimogeni
È la linea della fermezza del Viminale. Le camionette delle forze dell'ordine sono arrivate davanti al varco 4, quello in cui i portuali hanno dato il via allo sciopero contro la certificazione verde già dallo scorso venerdì. E poi hanno iniziato a usare gli idranti. "Dovete liberare il porto per favore, voglio evitare che vi facciate male", ha spiegato un dirigente della polizia rivolgendosi ad alcuni occupanti dello scalo, riferiscono le agenzie.
Ci sono stati momenti di tensione quando la polizia ha forzato i no pass spingendoli all'esterno del varco, con alcune cariche di alleggerimento da parte delle forze dell'ordine. All'incirca alle 11, poi, è iniziato il lancio dei lacrimogeni da parte degli agenti, che ha portato all'indietreggiamento dei manifestanti verso l'adiacente via Campi Elisi, dove si sono vissute scene di guerriglia. Ora il corteo si trova in centro città, dov'è stato chiuso il traffico. Secondo Il Piccolo, un manifestante no green pass è rimasto ferito ed è stato portato in ambulanza. La questura di Trieste ha reso noto che ci sono anche tre agenti feriti. Cinque manifestanti sono stati fermati, mentre si sta vagliando la posizione di una sesta persona.
Al presidio è presente anche il portavoce dimissionario dei portuali triestini Stefano Puzzer, ben raccontato da Adriano Sofri sulle pagine del Foglio.
La protesta arriva in centro a Trieste
I manifestanti, che erano circa 300 in mattinata, sono diventati oltre duemila dopo lo sgombero del porto e si sono spostati lungo viale Campi Elisi, dove ci sono stati altri lanci di lacrimogeni e uso di idranti da parte delle forze dell'ordine. Una lunga fila di manifestanti è entrata in piazza Unità d'Italia, nel centro di Trieste, dove in molti, in silenzio, si sono seduti a terra. "Vediamo se hanno il coraggio di caricarci anche in piazza" ha detto Puzzer alla testa del corteo.
Dopo che è partito il corteo verso il centro città due ali di manifestanti sono rimaste davanti al molo VII in zona Campi Elisi dove è partita un'altra carica con lancio di lacrimogeni. Qui la situazione continua a essere tesa, con due ali di manifestanti disposte da una parte e dall’altra dell’arteria stradale, circondati dalla polizia che potrebbe decidere di intervenire con delle cariche di alleggerimento.
Il quotidiano Il Piccolo scrive che una troupe giornalistica di Tele4, in piazza Unità per documentare in diretta quanto sta accadendo, è stata aggredita. I portuali hanno fatto da scudo per proteggere la giornalista dai manifestanti No green pass.
Mattarella: "La violenza non frena il paese che riparte"
Il presidente della Repubblica oggi a Pisa per l’inaugurazione del nuovo anno accademico ha parlato anche della protesta di Trieste. "Sorprende e addolora che proprio oggi che vediamo una ripresa incoraggiante – in cui il paese si sta rilanciando economicamente socialmente, culturalmente – esplodano fenomeni di aggressiva contestazione, iniziative e atti di violenza".
Salvini: "Idranti a Trieste ma nessuno stop a neofascisti a Roma"
''Settimana scorsa si permette a un manipolo di neofascisti di mettere a soqquadro Roma, oggi si usano gli idranti contro i pacifici lavoratori e cittadini a Trieste. Ma al Viminale come ragionano?''. Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini a proposito degli scontri di queste ore a Trieste. Sulla stessa linea si è espressa anche Giorgia Meloni. "Idranti contro i lavoratori che scioperano al porto di Trieste. Lo stesso governo che nulla ha fatto per fermare un rave illegale di migliaia di sbandati, nulla ha fatto per impedire l'assalto alla sede della Cgil, nulla fa per fermare l'immigrazione illegale e combattere le zone franche dello spaccio e della criminalità, che nulla fa contro le occupazioni abusive di case e palazzi privati, tira fuori dai depositi gli idranti per usarli contro dei lavoratori che scioperano pacificamente per non essere discriminati sul posto di lavoro", ha scritto la presidente di Fratelli d'Italia su Facebook.
L'escalation della protesta in otto giorni
L'11 ottobre scorso 15mila persone scendono in piazza e percorrono in corteo le vie della città. In testa i lavoratori portuali guidati da Stefano Puzzer. Una delegazione di loro incontra il prefetto Valerio Valenti. Il clima, in vista dell'introduzione obbligatoria del green pass è caldo, la minaccia è chiara: "Siamo pronti a bloccare il porto".
Giovedì 14 ottobre il Coordinamento No Green Pass Trieste "a seguito del mancato accoglimento delle richieste presentate al governo" annuncia l'intenzione di appoggiare i lavoratori portuali nella decisione di bloccare lo scalo.
Il 15 ottobre, giorno di introduzione della certificazione, si rafforza il presidio al porto la cui attività, anche se non è mai stata completamente bloccata subisce un rallentamento per le proteste dei lavoratori davanti al varco 4. "Non c'è nessun blocco, chi vuole lavorare lo fa" dichiara il leader della protesta Stefano Puzzer.
Il 17 ottobre Puzzer, contestato per avere sciolto il presidio, poi ripreso, annuncia le dimissioni dal vertice del Comitato lavoratori portuali Trieste. "Ho rassegnato le dimissioni dal Clpt Trieste poiché è giusto che io mi assuma le mie responsabilità - spiega sui social - Una di queste è quella di continuare il presidio fino al 20 ottobre. La decisione è soltanto mia, non è stata forzata da nessuno. Fino al 20 saremo qui in presidio, non si molla niente".
Questa mattina lo sgombero da parte delle forze dell'ordine, i portuali prolungano lo sciopero al 21 ottobre. Puzzer, che parla di "un giorno triste" ancora una volta guida la protesta, alla testa del corteo che attraversa la città.