grazie italia
Zelensky a Porta a porta: “Draghi ha ragione, vinceremo. Nessuna autonomia per il Donbas”
Il presidente ucraino ringrazia l’Italia per le sanzioni alla Russia e spiega: “L’Ucraina non accetterà alcun compromesso alla sua indipendenza e integrità territoriale”
"Sono molto grato al presidente del Consiglio Mario Draghi e felice che l'Italia si sia unita alle sanzioni dell'Unione europea". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista che andrà in onda stasera a Porta a porta su Rai 1. Nel corso del dialogo con Bruno Vespa, Zelensky ha ringraziato l’Italia per l’impegno e il supporto al suo paese, riprendendo le parole del premier nella conferenza stampa dopo l’incontro con Joe Biden: “Credo che Draghi abbia ragione: noi possiamo vincere perchè stiamo combattendo per la verità e se non saremo da soli allora la vittoria sarà nostra”.
Sulle prospettive del conflitto, il presidente ha ricordato che “l'Ucraina non potrà accettare alcun compromesso per quel che riguarda la sua indipendenza e integralità territoriale” in riferimento a un'eventuale autonomia degli oblast del Donbas occupati dai russi. Discorso che vale anche per la Crimea, anche se Zelensky si è detto disposto a lasciare da parte la questione “se ostacola nostre trattative e ostacola un incontro tra i due presidenti”.
Nell'intervista Zelensky ha affermato di essere disponibile a un incontro con Vladimir Putin, anche se “la questione si complica ogni giorno” e “un altro caso come quello di Bucha non potraà permettere un dialogo con la Russia". Sul presidente russo ha aggiunto: “Non credo che Putin riuscirà a salvare la faccia, non sto pensando in generale alla figura di questa persona ma dobbiamo pensare a futuro della Russia”.
Zelensky ha anche ringraziato Papa Francesco per il suo impegno a favore della pace e per le preghiere indirizzate all’Ucraina, pur rivendicando la posizione sulla questione della via crucis condivisa che aveva generato tensioni qualche settimana fa: “Si sono viste due persone, che portavano due bandiere insieme (quella russa e ucraina) dei due popoli: non abbiamo potuto accettarlo".