Un campionario
E alla fine arriva il Tar: dagli orsi alle nocciole, sentenze bizzarre per bizzarri ricorsi
I giudici amministrativi alle prese con le controversie su qualsiasi cosa, tra musica, start-up e tutela di prodotti locali. L'ultima sentenza è quella che sospende l'abbattimento dell'orsa JJ4
Non solo orsi. Dalle nocciole alla musica fino alle start-up sono tante, forse troppe, le questioni sulle quali tocca spesso ai Tar e al Consiglio di stato mettere l’ultima parola. A volte con l'esito di risolvere le controversie, altre con il risultato di impedire soluzioni definitive, com’è nella vicenda dell’orsa JJ4 che lo scorso 5 aprile ha aggredito e ucciso il 35enne Andrea Papi. E d’altronde i tribunali amministrativi sono il luogo deputato ad accogliere i ricorsi contro qualsiasi provvedimento delle pubbliche amministrazioni. E’ inevitabile insomma che il campionario sia vastissimo, tanto quanto l’ossessione italiana per i ricorsi, animati da quei comitati pro o anti qualsiasi cosa sempre pronti ad adire le vie legali. Nel mare magnum delle decisioni – anche importantissime come quella del Consiglio di stato che ha reso quasi impossibile salvare ancora una volta i balneari dalla messa a gara delle concessioni – è spesso possibile trovare giudizi o controversie dai contorni incredibili.
E’ il caso ad esempio della sentenza che a marzo 2021 fece trasecolare tanti giovani aspiranti imprenditori. Il Consiglio di stato ribaltò una decisione del Tar del Lazio accogliendo il ricorso del Notariato contro un decreto del ministero dello Sviluppo economico che consentiva la registrazione gratuita e online di atto costitutivo e statuto delle nuove start up: niente da fare per costituirsi – decise il tribunale – serve carta e olio di gomito, oltre ovviamente il visto notarile.
Nel 2018 invece il Tar del Piemonte dovette affrontare per mesi una questione spinosissima, quella delle nocciole delle Langhe, portata avanti da cento sindaci delle Langhe insieme ad Alberto Cirio, allora europarlamentare oggi governatore della Regione. Il Tar del Lazio accolse il ricorso dei sindaci per la cancellazione della dicitura “Tonda Gentile delle Langhe” dal registro vivaistico nazionale. Questa denominazione, era il timore dei ricorrenti, nascondeva una truffa: la nocciola con quel nome in realtà poteva essere coltivata ovunque, a differenza della pregiata nocciola Piemonte Igp alla quale però avrebbe ammicato. Insomma, la solita vecchia fissa dei consorzi contro l’italian sounding, in questo caso Piemonte sounding.
Più recentemente invece a Parma il Tar si è trovato a fare da arbitro tra due improbabili litiganti. Il comune di Parma si è messo in testa di fermare il conservatorio della città emiliana: basta musica, disturba tre studi legali che si trovano vicino all’ex convento del Carmine, sede del conservatorio. Un’agenzia comunale avrebbe certificato il superamento dei decibel consentito dalla legge. Ma cosa dovrebbero fare in un conservatorio se non suonare? Fortunatamente in questo caso è stato proprio il Tar emiliano a sospendere il provvedimento del comune spiegando che sospendere le attività impedirebbe agli studenti musicisti di “portare a termine l’attività didattica dell’anno in corso”. Il conservatorio sta insonorizzando alcune sale, ma la battaglia – a scapito del buon senso – va ancora avanti.