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Operazione antiterrorismo a Milano: arrestati due appartenenti all'Isis

Redazione

Fermati un cittadino egiziano e un cittadino naturalizzato italiano di origini egiziane: erano “estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo digitali per conto dell’Isis", al quale avrebbero prestato giuramento di appartenenza e di fedeltà

Un cittadino egiziano e un naturalizzato italiano di origine egiziane sono stati arrestati questa mattina a Milano con l’accusa di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo, nell’ambito di un’operazione antiterrorismo della Polizia di Stato, coordinata dalla procura della Repubblica di Milano (Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo).

I due arrestati – come comunicato in una nota dal procuratore capo di Milano Marcello Viola – erano “estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo digitali per conto dell’Isis, mettendosi a disposizione dell'organizzazione terroristica e finanziando ‘cause di sostegno’ del sedicente Stato islamico, al quale avrebbero prestato giuramento di appartenenza e di fedeltà”.

I due, in particolare, mettevano i loro commenti di appoggio all’Isis e contro l’Occidente su gruppi Telegram, Facebook e WhatsApp, frequentati da estremisti. Nelle chat sono state rintracciate anche minacce alla premier Giorgia Meloni.

L'arresto "è un ulteriore tassello di prova dell'efficienza della nostra macchina", ha detto in conferenza stampa il questore di Milano, Giuseppe Petronzi, parlando di un "contesto delicato".

"Non bisogna cadere nell'equivoco di celebrare un eccesso di efficacia. C'è semplicemente un impegno fortissimo", ha aggiunto, ricordando che quel che accade a Milano "si inserisce in un contesto internazionale particolarmente difficile in cui ci sono venature di suggestione ed emulazione che rendono il momento particolarmente delicato". Per questo "si lavora su un doppio binario": da una parte su "soggetti strutturati, capaci e alfabetizzati" e dall'altra "su soggetti con alfabetizzazione povera e quindi suggestionabili, che possono comunque porre in essere atti pericolosi".

I sospetti sono residenti in due paesi dell’hinterland di Milano. Stando alle indagini, i due, lavoratori nel settore delle pulizie, uno in qualità di imprenditore l’altro di dipendente, si conoscevano di persona. In particolare, uno dei due avrebbe indottrinato l’altro e lo avrebbe convinto a prestare giuramento all’Isis. Un elemento emerso dal ritrovamento di un video, con la cerimonia durante una perquisizione eseguita negli scorsi mesi.

Non sono emersi nell’indagine, da quanto si è saputo, progetti specifici di preparazione di attentati. Ai due, con gli arresti di oggi, sono stati sequestrati i telefoni e i dispositivi informatici e gli investigatori ora potranno analizzare anche se la loro attività di proselitismo sia aumentata o meno negli ultimi giorni con la guerra israelo-palestinese in corso e dopo i fatti del 7 ottobre.

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