ansa

L'identikit

Chi è Ilaria Salis, l'insegnante in carcere a Budapest

Redazione

Anarchica, antifascista, la maestra originaria di Monza ha partecipato a molte battaglie politiche al fianco di centri sociali e organizzazioni militanti. In carcere a Budapest da quasi un anno, ora rischia 24 anni di prigione

Ilaria Salis, 39 anni, è un'insegnante di scuola elementare a Monza e un'attivista antifascista che dall'11 febbraio 2023 è detenuta in Ungheria con l'accusa di lesioni aggravate nei confronti di alcuni manifestanti di estrema destra. Le immagini che la ritraggono in manette, incatenata coi ceppi alle caviglie, hanno innescato forti polemiche sulle condizioni delle carceri ungheresi e sul rispetto dei diritti umanitari dei detenuti. 

 

 

Descritta come "anarchica" da alcuni, più semplicemente come una "donna forte" dal padre Roberto, l'insegnante di Monza, laureata in Storia alla Statale di Milano, si è sempre distinta per l'impegno politico e l'attivismo con i centri sociali. Appassionata di storia, conosce a memoria Le Troiane e da giovane studentessa ha recitato in una pellicola amatoriale sui rastrellamenti nazisti. 

Pochi giorni prima dell'arresto, si era recata a Budapest per prendere parte alla protesta di alcuni gruppi antifascisti in occasione del Giorno dell'Onore, un raduno di militanti di estrema destra che si svolge ogni anno in Ungheria tra il 9 e il 12 febbraio. La manifestazione, che in quei giorni raccoglie i nostalgici del Terzo Reich nella capitale ungherese, viene organizzata per commemorare le imprese di un battaglione nazista che nel 1945 tentò di opporsi all'Armata Rossa.  

L'accusa

Ilaria Salis è accusata di aver partecipato agli scontri durante il corteo e in particolare di aver aggredito due manifestanti. Un filmato mostra un gruppo di persone dal volto coperto colpire due attivisti di estrema destra con dei manganelli. Secondo i magistrati ungheresi, una di quelle sarebbe proprio la Salis, arrestata alcune ore dopo a bordo di un taxi insieme ad altre due persone. All'accusa di lesioni si aggiungerebbe l'aggravante di aver agito nell'ambito di un'associazione a delinquere tedesca, l'Hammerband, organizzazione anarchica di Lipsia. 

La difesa

Gli avvocati della donna hanno sollevato alcune obiezioni sull'impossibilità di accedere alle registrazioni delle telecamere, considerate la prova chiave dell'intera indagine. È stata contestata anche l'assenza di una traduzione degli atti giudiziari in inglese e italiano, che non ha permesso alla Salis di apprendere chiaramente le accuse formulate. Intanto la difesa ha richiesto nuovi approfondimenti sui manifestanti aggrediti e l'opinione di un medico legale sulla presunta natura "potenzialmente letale" delle lesioni inflitte.

 

 

Cosa potrebbe succedere

In tribunale, la Procura ungherese ha riconfermato la richiesta di una condanna a undici anni di carcere in caso di patteggiamento da parte della donna, che però si è dichiarata innocente. Secondo il codice penale ungherese la condanna potrebbe arrivare a un massimo di 24 anni. L'insegnante dovrà rimanere in cella fino alla prossima udienza, fissata al 24 maggio.

Intanto, il caso è diventato politico e sono in molti a contestare le condizioni degradanti in cui si troverebbe la Salis. La premier Giorgia Meloni ha sentito il primo ministro ungherese Orbán e le diplomazie dei due paesi sono in contatto. "Una situazione incredibile e ingiusta", ha dichiarato il padre Roberto, "è pallidissima, ha perso peso, ha le occhiaie e i capelli in un modo che non ho mai visto. Vederla incatenata così è una cosa che nessuno si augura di vedere in vita sua per chiunque".