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La scheda

Ecco cosa prevede il Media freedom act

Redazione

Dall'Eurocamera arriva il via libera al regolamento sulla libertà dei media. Nasce il Consiglio europeo per i servizi dei media che vigilerà sull'attuazione del regolamento da parte degli stati membri 

Con 464 voti favorevoli, 92 voti contrari e 65 astensioni (tra cui Fratelli d'Italia e Legail Parlamento europeo ha approvato il Media freeedom act, il nuovo regolamento europeo che obbligherà gli stati membri a proteggere l'indipendenza dei media. Il testo, che intende vietare qualsiasi forma di ingerenza nelle decisioni editoriali, è stato accolto con entusiasmo dalla presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola che ha parlato di "momento storico", celebrando la memoria della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, uccisa per le sue inchieste sulla corruzione. 

Cosa prevede

Tra le sue misure più importanti, il regolamenteo introduce dei limiti all’uso di spyware, software che sottraggono informazioni potenzialmente sensibili contenute all'interno di computer e dispositivi elettronici, e all’utilizzo di metodi coercitivi contro i giornalisti per costringerli a rivelare le loro fonti. Il ricorso allo spyware, che aveva rappresentato un nodo spinoso nel corso delle interlocuzioni europee, sarà consentito in circostanze eccezionali e non senza l'autorizzazione di un’autorità giudiziaria nell’ambito di indagini su reati gravi. Ma anche in questi casi, il provvedimento che autorizza la sorveglianza, contro cui è ammesso il ricorso, dovrà essere notificato alle persone interessate. 

Il regolamento prevede che i dirigenti e membri del consiglio di amministrazione dei media di servizio pubblico dovranno essere selezionati secondo modalità non discriminatorie allo scopo di garantire l'indipendenza degli organi di informazione pubblici da ogni tipo di strumentalizzazione politica. Un altro punto riguarda i finanziamenti che dovranno essere destinati seguendo procedure rigorose, trasparenti. I criteri di trasparenza, proporzione e non discriminazione risultano più stringenti nel caso di sostegni statali. Laddove i fondi provengano dalla pubblicità statale (anche se di paesi terzi), le organizzazioni giornalistiche beneficiarie saranno tenute a renderlo pubblico. Tutte le testate giornalistiche poi saranno tenute a pubblicare informazioni relative ai loro proprietari per garantire al pubblico di conoscere quali interessi possono celarsi dietro ogni proprietà. 

Il regolamento istituisce anche un nuovo organismo internazionale, il Consiglio europeo per i servizi dei media, che vigilerà sugli stati membri per assicurarsi che questi provvedano ad attuare le nuove norme. Il nuovo pacchetto di regole europee introduce, infine, un meccanismo che impedirà alle grandi piattaforme come Facebook o X di rimuovere arbitrariamente contenuti pubblicati da media indipendenti. Le piattaforme infatti saranno tenute a informare gli account interessati della volontà di rimuovere quei contenuti contrari alle loro policy, ma dovranno attendere ventiquattr'ore prima di procedere alla rimozione.