Eroe antimafia
E' morto Antonio Subranni, ex comandante del Ros che catturò Riina
L’ex comandante del Ros dei Carabinieri, il generale Antonio Subranni, è morto nei giorni scorsi a Roma all’età di 91 anni. Sotto il suo comando, gli uomini del Ros catturarono Totò Riina. E' stato processato e poi assolto in via definitiva per la "Trattativa stato-mafia"
L’ex comandante del Ros dei Carabinieri, il generale Antonio Subranni, è morto nei giorni scorsi a Roma all’età di 91 anni. A darne notizia è stato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri. “Nei giorni scorsi si è spento il generale Antonio Subranni, dopo anni di sofferenze. Voglio esprimere vicinanza alla moglie, alla figlia Danila e a tutta la famiglia”.
“Ho conosciuto il generale Subranni e ne ho apprezzato sul campo il valore di autentico protagonista della lotta alla criminalità organizzata e ne ho constatato l'esempio di carabiniere integerrimo – ha aggiunto Gasparri – Per anni ha subito un ingiusto processo da parte della magistratura di Palermo, che si è concluso con una assoluzione forse arrivata troppo tardi. E sono certo che anche il suo corpo ha subito le conseguenze di questa ingiusta aggressione giudiziaria”.
Il riferimento di Gasparri è al processo sulla cosiddetta Trattativa stato-mafia. Subranni è infatti stato uno dei tre ufficiali del Ros imputati nel processo, insieme al generale Mario Mori e al colonnello Giuseppe De Donno. Dopo la condanna in primo grado, tutti e tre sono stati assolti da ogni accusa in appello e poi in Cassazione in via definitiva.
Subranni è stato il primo comandante del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei Carabinieri, istituito nel dicembre 1990. Sotto il suo comando, gli uomini del Ros arrivarono alla cattura di Totò Riina il 15 gennaio 1993.
"Con il generale Subranni scompare un servitore dello stato, un fiero e onesto combattente nella guerra contro la criminalità organizzata, alla quale un ingiusto e vergognoso processo lo accomunò”, ha dichiarato in una nota la senatrice di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli. “Venne assolto, come altri esponenti delle forze dell'ordine inquisiti e processati dalla magistratura, con colpevole ritardo e senza ottenere neanche le scuse da chi decise di metterlo alla gogna con l'accusa di essere sceso a patti con quella mafia contro la quale per anni si è battuto in prima linea. A lui dobbiamo gratitudine, a sua moglie, alla figlia Danila e ai famigliari vanno le nostre condoglianze”, ha aggiunto Ronzulli.
Sulla morte di Subranni è intervenuto anche Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia: “Mi inchino alla memoria e all'esempio del generale dei carabinieri Antonio Subranni, un eroe dell'antimafia ingiustamente perseguitato a lungo da un processo senza senso concluso con la dovuta assoluzione. A lui l'Italia deve moltissimo per la indefessa capacità di non piegare mai la schiena e per aver sopportato con esemplare dignità e rispetto le angherie giudiziarie alle quali venne sottoposto al pari di altri straordinari servitori dello Stato. Alla moglie, alla figlia Danila e a tutti i familiari invio il più caloroso degli abbracci”.