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Per i funerali delle vittime del crollo a Scampia una piazza semideserta

Molte le sedie lasciate vuote. Un po' per il caldo, un po' in segno di protesta per la risposta delle amministrazioni nel gestire la tragedia

Redazione

È il giorno dei funerali delle tre vittime del crollo del ballatoio della Vela Celeste di Scampia. A una settimana dalla tragedia, questa mattina, dalle 9, i residenti del quartiere napoletano hanno dato l'ultimo saluto a Roberto Abbruzzo, Margherita Della Ragione e Patrizia Della Ragione. A presiedere la funzione è stato l'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia. In piazza Giovanni Paolo II ci si aspettava una marea di gente, ma alla fine hanno presenziato poche centinaia di persone: moltissime le sedie lasciate vuote a causa dei tanti che hanno scelto di non partecipare. Un po' per il caldo (almeno quattro persone sono svenute a causa delle alte temperature) un po' in segno di protesta per la risposta delle amministrazioni locali nel gestire la tragedia.
 

L'unica esponente del governo a partecipare ai funerali è stata la sottosegretaria di stato al ministero per i rapporti col Parlamento Pina Castiello. Dalle sue parole sembrerebbe che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, quando tornerà dal suo viaggio in Cina, incontrerà i familiari delle vittime: "Conoscendo la sua sensibilità, sono convinta che lo farà presto", ha detto. Questa settimana l'esecutivo si attiverà per far fronte a quanto accaduto. È previsto per oggi alle 15 un vertice con il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, come annunciato dal prefetto di Napoli Michele Di Bari, che sul rientro nelle abitazioni degli sfollati ha preferito invece non esprimersi: "Lo lascio dire ai tecnici non è competenza nostra. I tecnici definiranno in maniera univoca lo stato di questi appartamenti".
 

"Gli abitanti di Scampia che per già molto tempo hanno subìto etichette mediatiche frettolose e generalizzanti, che hanno tanto lottato per scrollarsi di dosso un'opinione pubblica che legge le situazioni con una superficialità spesso più attratta dalla decadenza del male che dai tanti segni primaverili di riscatto, oggi si ritrovano qui, insieme all'intera città, per piangere e per pregare le vittime di un crollo che va ben oltre le macerie di cemento e ferro, assurgendo a simbolo di un crollo sociale che deve essere arginato, prevenuto, evitato, non solo qui ma in tutte le periferie della nostra città, del nostro Sud, della nostra Italia!", ha detto l'arcivescovo Battaglia durante l'omelia. "Periferie – si augura sempre il prelato – che possono diventare simbolo di una resurrezione possibile, come ci insegna proprio la nostra Scampia che, al di là di certe narrazioni parziali e stereotipate, ha saputo sempre rialzarsi".
   

Presente anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che ha detto a margine della cerimonia sui prossimi passaggi: "Abbiamo stanziato un contributo di un milione di euro fino a fine anno, che verrà erogato anche a chi si sistemerà presso i familiari. Contiamo di far rientrare parte dei residenti in casa nel giro di un paio di settimane. Stiamo poi raccogliendo la disponibilità degli alberghi". E sulla polemica di questa settimana in merito all'ordinanza di sgombero di quella Vela, data 2015 e mai applicata, come spiegato dal Corriere, il primo cittadino spiega: "Chiedetelo a chi c'era prima di me". Alla fine della cerimonia sono stati fatti volare i palloncini in cielo, per ricordare le tre persone decedute nella crollo.
   

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