balcani
Continuano gli incendi in Grecia. Gli aiuti dell'Italia: vigili del fuoco e due Canadair
Un devastante incendio soffoca da giorni la regione che comprende Atene e decine di villaggi e città limitrofe. Fra venti forti, siccità e temperature elevate, si conta una vittima. Sbarcato il contingente di 32 vigili del fuoco messi a disposizione dal nostro paese. Mentre i due aerei hanno fatto ritorno in Italia
Continuano senza sosta i lavori di soccorso nella regione dell'Attica, in Grecia, dove l'enorme incendio scoppiato domenica 11 agosto continua a minacciare tutta la parte nordorientale del paese. Complici le raffiche di vento fino a 70 chilometri orari, circa 100mila ettari sono stati mandati in fumo dalle fiamme sviluppatesi originariamente nei pressi di Varnavas. L'imponente rogo ha costretto all'evacuazione di decine di città e villaggi della periferia ateniese. Ben 70mila residenti hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni nel comune di Patima Halandriou, dove il 13 agosto le autorità hanno trovato la prima vittima di questo disastro: si tratta di una donna moldava, probabilmente sessantenne, il cui corpo giaceva inerme in una delle fabbriche mandate in fiamme dal rogo.
Oltre 700 vigili del fuoco e 200 autopompe sono state mobilitate per fronteggiare le fiamme e limitare in ogni modo la conta dei feriti, che ad oggi sono più di 70. A supporto delle operazioni di salvataggio è stato ufficialmente attivato il Meccanismo Europeo di Protezione civile: strumento nato nel 2001 per garantire il supporto fra paesi Ue durante gli eventi metereologici più complessi e impattanti. Nella tarda serata di ieri al porto di Igoumenitsa, fra gli scali marittimi più importanti della Grecia e con sbocco diretto sul Mar Ionio, è sbarcato il contingente di 32 vigili del fuoco messi a disposizione dall'italia, oltre a due Canadair, che sono rientrati in Italia dopo aver completato "con successo" la missione, come ha spiegato il ministro della Protezione civile Nello Musumeci.
Fra le principali cause che hanno accentuato l'intensità dell'incendio, i funzionari del governo e della protezione civile greca- intervistati dal quotidiano locale Kathimerini – indicano “la siccità prolungata, l'accumulo di combustibile forestale, la difficile topografia della zona con colline, burroni e montagne” unite alla mancata riduzione dei venti durante la notte. Fenomeno molto raro, che ha complicato decisamente le operazioni di salvataggio e messa in sicurezza.