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i numeri

Gli incidenti stradali non si fermano, l'obiettivo europeo di zero morti nel 2050 è lontano

Alessandro Villari

Nell'Unione europea i decessi diminuiscono, ma c'è bisogno di fare molto di più per rispettare il target fissato dalla Commissione europea. L'Italia si prepara al nuovo codice della strada che attende il via libera del Senato

"Lunga e dritta correva la strada" cantava Francesco Guccini ricordando un incidente mortale che ha portato via una sua amica. Nella notte di domenica e lunedì ci sono state altre due vittime, questa volta è accaduto nel barese. Francesco Castellaneta, di 24 anni, e Greta Francone, che di anni ne aveva 21, sono morti precipitando con l'auto dal cavalcavia sulla provinciale 236 che collega Bari con Santeramo in Colle. La causa, ancora da accertare, sarebbe l'alta velocità a cui viaggiava la macchina.

Il giorno prima, sempre in Puglia, era morto un uomo di 41 anni, Giuseppe Salonna, dopo che l'auto ha impattato contro un muretto a secco e si è ribaltata. Secondo i dati Istat/Aci, nel 2023 è stato registrato un lieve miglioramento per il numero delle vittime rispetto all'anno precedente: sono stati 3.039 i morti in incidenti stradali in Italia (-3,8 per cento), ma i feriti sono aumentati dello 0,5 per cento, anche per via degli incidenti a bordo di monopattini e delle biciclette (elettriche e non): le vittime sono 212, in aumento rispetto al 2022 quando erano 205 (+3,4 per cento).

Questi sono i dati italiani, ma bisogna gettare uno sguardo sul panorama europeo. Nei paesi europei nel 2023 le vittime sono state 20.365 contro le 20.685 del 2022, 22.761 del 2019 e le circa 30.000 del 2010. Come si può notare, il calo tra il 2023 e il 2022 è stato di 1,5 per cento, mentre tra l'anno scorso e il 2019 la diminuzione è stata del 10,5 per cento. Rispetto alla situazione globale, l'Europa ha il più basso tasso di incidenti mortali e la percentuale è in costante calo, ma la tendenza si è arrestata negli ultimi anni. Per 16 paesi dell'Ue si sono registrati cali con variazioni tra il -38,5 per cento e il -0,2 per cento. Malta guida la classifica con un -38,5 per cento, a seguire Lussemburgo (-27,8 per cento) e Belgio (-10,6 per cento). Ma i numeri sono aumentati in undici paesi con una variazione compresa tra il +41,6 per cento e il +0,6 per cento. In ordine: Lituania (+33,3 per cento), Lettonia (+25,7 per cento) e Irlanda (+19,4 per cento).

In questo quadro, l'Italia si colloca più o meno a metà perché registra una variazione percentuale rispetto al 2022 del -3,8 per cento con un tasso di mortalità che è sceso dal 68,8 per cento del 2010 al 51,5 per cento del 2023. Se prendiamo in considerazione alcuni paesi come la Germania e la Francia, osserviamo che il loro tasso di mortalità per incidenti stradali al 2023 è rispettivamente del 33,5 e del 46,5 per cento.

Tuttavia, rispetto all'obiettivo europeo di azzerare gli incidenti mortali entro il 2050, sia in Italia che in Europa il numero di persone morte è ancora troppo alto. La relazione della Corte dei Conti pubblicata lo scorso aprile, "Raggiungere gli obiettivi Ue in materia di sicurezza stradale. È ora di cambiare marcia", ha valutato la strategia europea definita nel 2021 e ha definito l'approccio "esaustivo, con obiettivi ambiziosi per il 2030 e il 2050", ma con "alcune carenze nelle relative azioni. Inoltre, con l’attuale ritmo dei progressi e senza ulteriore impegno da parte dell’Ue e degli Stati membri, è improbabile che questi obiettivi vengano raggiunti". 

L'Ue chiede in particolare di focalizzarsi sulle quattro cause principali di decessi statali: alta velocità, guida sotto l'effetto dell'alcol, il mancato uso della cintura di sicurezza e la distrazione dei conducenti. 

Uno dei problemi riscontrati dalla Corte è quello della non uniformità legislativa all'interno dei paesi Ue. In Italia molte regole in questo ambito stanno per cambiare per via del nuovo Codice della strada, già approvato dalla Camera dei deputati con 163 voti favorevoli e ora in attesa della discussione al Senato per l'approvazione definitiva. Il disegno di legge del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, interviene soprattutto sull'inasprimento delle pene e tralascia invece il tema della velocità. 

Ci sono 18 nuovi articoli e le principali novità prevedranno sanzioni più severe per chi guida sotto l'effetto di stupefacenti o in stato di ebbrezza (con dispositivi che bloccano l'accensione del veicolo come l'alcolock per chi viene sanzionato), regole sull'uso dei monopattini elettrici e delle biciclette e alcune misure a tutela dei soggetti più vulnerabili come pedoni e persone con disabilità.

 

Nel caso in cui il nuovo codice diventi legge, le auto potranno superare le biciclette solo mantenendo una distanza di un metro e mezzo, mentre le bici elettriche non potranno superare la velocità di 30 km/h. Invece i monopattini dovranno avere un'assicurazione (se manca le multe saranno dai 100 ai 400 euro), una targa e le frecce (con sanzioni da 200 a 800 euro) per una maggiore sicurezza. Il casco diventerà obbligatorio per tutti, anche per i minorenni, e si potrà circolare solo su strade urbane sotto i 50 km/h e non più su piste ciclabili e nelle isole pedonali.

Per chi guida in stato di ebbrezza, ci sarà meno tolleranza: 10 punti in meno dalla patente e in base al tasso alcolemico le sanzioni potranno andare dalla sospensione della patente per tre mesi fino a 6.000 euro di multa e sospensione di 2 anni. Invece per chi guida sotto effetto di droghe ci sarà la revoca della patente e non potrà prenderne una nuova se non dopo 3 anni.

Chi è al telefono mentre guida potrà avere la patente sospesa da 15 giorni a 2 mesi alla prima effrazione, ma la multa potrà arrivare fino a 2.588 euro se recidivo con una sospensione della patente da 1 a 3 mesi e fino a 10 punti in meno.

 

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