in sicilia
A Trapani 46 agenti penitenziari sono indagati per torture e abusi sui detenuti: 11 arresti
L'inchiesta nel carcere "Pietro Cerulli", misure cautelari per venticinque agenti. Gli inquirenti parlano di "un modus operandi diffuso". Pd e Avs chiedono a Nordio di riferire in Parlamento
Tortura, abuso d'autorità contro i detenuti, falso ideologico e calunnia. Sono queste le accuse nei confronti di quarantasei poliziotti penitenziari del carcere "Pietro Cerulli" di Trapani. Per venticinque di loro sono state disposte misure cautelari: undici si trovano in questo momento agli arresti domiciliari, mentre i restanti quattordici sono stati sospesi dal pubblico ufficio, in base all'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Trapani su richiesta del procuratore capo Gabriele Paci.
Le indagini sono partite nel 2021 quando alcuni detenuti del penitenziario trapanese hanno denunciato di aver subito maltrattamenti in luoghi del carcere privi di telecamere. Sembra che le violenze siano continuate anche dopo le denunce, ma questa volta le telecamere erano state installate e avrebbero ripreso le scene. Gli inquirenti del Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, che hanno eseguito l'ordinanza del gip, parlano di "un modus operandi diffuso" perché hanno scoperto violenze fisiche e vessazioni "reiterati nel corso del tempo" e "messe in atto da un gruppo di agenti penitenziari" del carcere di Trapani.
"Chiediamo che il ministro della Giustizia venga a riferire al Parlamento sulle incredibili notizie che arrivano da Trapani", ha detto il senatore del Partito democratico Walter Verini, intervenendo in aula questa mattina poco dopo la pubblicazione della notizia. Richiesta analoga anche da parte di Avs.. "Anche se non c'è un diretto collegamento temporale, le notizie dal carcere di Trapani giungono all'indomani delle vergognose e disumane dichiarazioni del sottosegretario Delmastro che, conferma di ignorare principi costituzionali e di umanità nel trattamento dei detenuti. Per questo Nordio, che non si è dissociato da quel delirio del suo sottosegretario, potrà avere l'occasione di farlo in Senato", ha detto Verini.