Un giovane accoltella sette persone a Londra: un morto. Incerte le motivazioni del gesto
[articolo aggiornato alle 15.20] Verso le 22,30 (23,30 in Italia) a Russell Square nel centro di Londra, a pochi passi dal British Museum, c'era ancora diversa gente in giro per la città. Tra loro un ragazzo di 19 anni che ha estratto un coltello dalla tasca e ha iniziato ad aggredire i passanti. Una donna americana di sessant'anni è rimasta uccisa, almeno altre sei persone (di nazionalità americana, britannica, australiana e israeliana) sono state ferite. L'aggressore è stato immobilizzato con un taser e arrestato dalla polizia e ora si trova in ospedale sotto custodia. E' un ragazzo norvegese ma di origini somale, emigrato nel Regno Unito nel 2002.
Il commissario aggiunto di Scotland Yard, Mak Rowley, in mattinata non ha escluso che a muovere l'arma del ragazzo possa essere stata l'ideologia islamista, possibilità inizialmente data per buona dalla polizia londinese, nonostante "le prime indicazioni suggeriscono che la salute mentale avrebbe un ruolo significativo in questo caso". In un successivo momento però, dopo aver approfondito le indagini, Scotland Yard, ha rivisto la propia tesi investigativa: "I primi elementi suggeriscono che la salute mentale dell'aggressore arrestato sia il fattore di questo orrendo attacco. Tuttavia restiamo aperti ad ogni possibile pista sulle motivazioni" del gesto.
Alcuni testimoni raccontano di averlo sentito urlare imprecazioni e minacce, ma non hanno precisato se il giovane parlasse anche di terrorismo o di motivazioni estremiste per il suo gesto. La pista terroristica non è ancora del tutto esclusa, considerando che, come ha raccontato un testimone oculare, un presunto complice dell'accoltellatore sarebbe stato visto lasciare la scena del delitto in fretta e furia su un motorino.
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