Paracadutisti e medici italiani in Libia e la tregua in Siria. Le notizie del giorno, in breve
Renzi chiede maggiori investimenti nei paesi europei virtuosi. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha rivendicato per l’Italia il rispetto dei parametri della Ue sul deficit. Allo stesso tempo, ha auspicato che i paesi europei che hanno lo spazio di manovra fiscale per farlo aumentino gli investimenti pubblici per stimolare la ripresa economica nel Vecchio continente.
Missione italiana in Libia. Duecento paracadutisti scorteranno cento medici per creare una struttura per le emergenze sanitarie a Misurata in Libia. Il piano deve essere ancora ufficializzato dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Stando alle indiscrezioni di Repubblica, il personale italiano dovrebbe stabilirsi vicino all’aereoporto della citta libica. L’ospedale da campo servirà a curare i soldati del governo di Tripoli impegnati contro i jihadisti. I militari svolgeranno esclusivamente compiti di sicurezza per il personale civile italiano.
La Raggi attacca i giornalisti. Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha criticato il comportamento della stampa nei suoi confronti. La prima cittadina pentastellata ha attaccato cronisti e fotografi presenti sotto la sua abitazione, accusandoli di essere invasivi e di prestare eccessiva attenzione ai suoi comportamenti quotidiani. “Mi fate un po’ pena a dir la verità”, ha scritto il sindaco su Facebook.
La Federazione nazionale stampa italiana ha chiesto alla Raggi di moderare i toni, ricordando come il dirito alla privacy va bilanciato con il dovere di cronaca.
Amatrice denuncia Charlie Hebdo. L’avvocato del comune colpito dal sisma, Mario Cicchetti, ha depositato una denuncia-querela per diffamazione aggravata contro il giornale satirico presso la procura di Rieti. La decisione è legata alle vignette pubblicate dal settimanale dopo il terremoto del 24 agosto. Il legale della città le ha definite come “un macabro, insensato e inconcepibile vilipendio”.
Borsa di Milano. FtseMib -1,84 per cento. Differenziale tra Btp e Bund a 123 punti. L’euro chiude in ribasso a 1,12 sul dollaro.
Lunedì, alle 19, è entrata in vigore in Siria una tregua che durerà per una settimana. Il segretario di Stato americano, John Kerry, e il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, avevano raggiunto sabato un accordo per il cessate il fuoco nel paese. La tregua è stata accettata dalle forze del presidente siriano, Bashar al-Assad, e dai ribelli. L’Isis e le altre forze jihadiste ne sono escluse, e potranno essere attaccate dalle aviazioni di Russia e Stati Uniti.
Il governo di unità nazionale di Fayez al Sarraj, sostenuto dalle Nazioni Unite, sta preparando la riconquista della zona petrolifera occupata dalle milizie del generale Khalifa Haftar. All’interno della coalizione di governo si sono verificati scontri sugli ordini dati alle guardie degli impianti di arrendersi senza combattere.
La Cdu vince in Sassonia. I risultati delle elezioni municipali nella Bassa Sassonia hanno visto confermato come primo partito l’Unione cristiano-democratica. Il partito della cancelliera Merkel ha ottenuto il 34, 4 per cento dei consensi, contro il 31,2 per cento dei socialdemocratici. I Verdi hanno raccolto il 10,9 per cento e il partito di destra Afd è arrivato quarto, conquistando il 7,8 per cento dei voti.
Il ministro dell’Interno austriaco, Wolfgang Sobotka, ha comunicato lunedì che le elezioni presidenziali saranno rinviate dal 2 ottobre al 4 dicembre 2016.
Cameron lascia i Comuni. L’ex primo ministro del Regno Unito, David Cameron, ha annunciato lunedì le sue dimissioni da parlamentare. Cameron era stato eletto alla camera dei Comuni nel 2001 come rappresentante della circoscrizione di Witney, venendo rieletto nel 2005, 2010 e 2015. Entro tre mesi si svolgerà un’elezione suppletiva per scegliere il suo successore.
“Soldati Usa via dal sud delle Filippine”. Lo ha ordinato il presidente Rodrigo Duterte, riferendosi al contingente che assiste l’esercito locale contro gli estremisti islamici.
Politicamente corretto e panettone
L'immancabile ritorno di “Una poltrona per due” risveglia i wokisti indignati
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