Le fiamme gialle hanno sequestrato 26 milioni di prodotti irregolari durante l'estate
In coincidenza con la ricorrenza di San Matteo, patrono della Guardia di finanza, le fiamme gialle hanno presentato il consuntivo di fine estate 2016 con i risultati delle operazioni della stagione: oltre ai controlli su evasione, riciclaggio e frodi fiscali, si è aggiunto il piano estivo dei controlli nelle principali località turistiche e nelle città d’arte, a tutela dell’economia legale. “Ventisei milioni di prodotti irregolari sono stati sequestrati nel corso di oltre 3.500 interventi, che hanno permesso di denunciare 1.600 responsabili e scoprire oltre 400 strutture clandestine”, spiega una nota della Guardia di finanza. A Reggio Calabria, ad esempio, l’operazione “Easy brand” ha consentito di smantellare un’intera filiera di produzione e distribuzione di capi d’alta moda contraffatti, provenienti dalla Turchia, dalla Cina e dalla Romania. Sono 900 invece i venditori abusivi individuati nel corso di 18mila controlli e oltre 6mila le violazioni fiscali commesse da esercenti.
Anche il mercato degli affitti irregolari, agevolati dalla possibilità di inserire gli annunci online, hanno rappresentato un’importante voce nella lista delle operazione dei finanzieri: 1.400 le violazioni riscontrate, tra cui l’operazione Black House, condotta nell’area di Lignano Sabbiadoro, che ha portato alla scoperta di oltre mille immobili destinati a “locazioni turistiche” in violazione della legge, con un’evasione constatata di oltre 5,5 milioni di euro e un’IVA evasa dalle agenzie immobiliari per 450mila euro. Tra i casi più eclatanti, quello di un intero nucleo familiare che ha locato completamente “in nero” 33 appartamenti, ricevendo canoni per quasi 230mila euro e quello di un singolo proprietario che, a fronte dell’affitto di 19 immobili, ha percepito redditi in evasione per 190mila euro. Il conto totale è imponente: sono stati proposti per il recupero a tassazione 16 milioni di euro.
Sul fronte del lavoro nero la Guardia di Finanza ha scoperto 4.400 irregolari in operazioni di contrasto al fenomeno del “caporalato”. Un’azione in provincia di Cosenza, ad esempio, ha consentito di individuare un extracomunitario, punto di riferimento nella piana di Sibari, per quegli imprenditori agricoli che necessitavano di manodopera illegale e a basso costo. L’uomo era in contatto con un latitante e con due affiliati ad una ‘ndrina locale. I lavoratori che reclutava, alloggiati in stalle degradate adibite a dormitori, erano costretti a lavorare senza precauzioni e sottopagati. Un giro d’affari, quello del “caporale”, quantificato in circa 250mila euro, incassati in pochi mesi e trasferiti all’estero soprattutto attraverso servizi di money-transfer. Proprio i servizi di trasferimento di denaro sono sorvegliati accuratamente, per evitare riciclaggio.
Si dice soddisfatto il Generale Giorgio Toschi, Comandante Generale delle fiamme gialle: “Continueremo a operare con controlli serrati e rigorosi nei confronti di chi si pone al di fuori delle regole. Quindi, lotta alle forme di evasione internazionale più gravi e alle grandi frodi fiscali, contrasto alla corruzione e agli sprechi di denaro pubblico e massima attenzione a tutti i fenomeni che arrecano danno alle imprese e alla società civile, tra i quali vanno certamente annoverati i traffici illeciti, contrabbando, stupefacenti e contraffazione, e il riciclaggio dei proventi illegalmente accumulati dalla criminalità economica e dalle mafie”.
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