Le Olimpiadi a Roma non si faranno. Per Raggi sono solo "colate di cemento"
Ora è ufficiale: le Olimpiadi a Roma non si faranno. Il sindaco Virginia Raggi ha escluso che ci sarà la candidatura capitolina ai Giochi del 2024: "E' da irresponsabili dire di sì", ha detto in conferenza stampa dal Campidoglio, sottolineando che queste non sarebbero altro che "un affare per i costruttori". Lo slogan dei pentastellati, ribadito anche da Beppe Grillo su Twitter, è chiaro: "No alle Olimpiadi del mattone, non vogliamo colate di cemento sulla città".
Raggi chiarisce che questa decisione è stata presa per non ipotecare "il futuro di Roma e dell'Italia chiedendo altre risorse", perché non se la "sente di fare altri debiti e di domandare altri soldi agli italiani", anche perché "i romani ce lo hanno detto: il 70 per cento è contrario alle Olimpiadi". "Il referendum sulle Olimpiadi i romani lo hanno già fatto", ha aggiunto, "in quasi 800mila hanno scelto con il loro voto" alle recenti elezioni amministrative.
Nel primo pomeriggio il sindaco aveva disertato il vertice con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che all'uscita dal Campidoglio ha definito "poco rispettoso" il metodo usato dalla Raggi nei confronti del mondo dello sport.
Alessandro Di Battista, membro del direttorio del M5s, ha dichiarato invece la propria solidarietà al sindaco via Facebook: "Le pressioni che ha subito Virginia, insieme alla sua giunta e a tutti i consiglieri comunali sono state inimmaginabili". Ma con il No di Virginia Raggi alle Olimpiadi "a Roma è cambiata la musica. Chi ha spolpato la città se ne faccia una ragione!". Pressioni, quindi, denuncia Di Battista: "Palazzinari senza scrupoli, presidenti del Coni in attesa di rielezione e giornali di proprietà di Caltagirone hanno mosso tutte le loro truppe. Virginia ha resistito - sottolinea - il M5s ha resistito ad un sistema che per 30 anni ha pensato esclusivamente al cemento e ad indebitarci, quindi a controllarci. Roma ha detto NO alle olimpiadi così come Amburgo e Boston". Ma proprio sui contenuti della mozione è interventuo ancora Malagò, secondo cui il testo "è imbarazzante, consiglio alla sindaca Raggi di non presentarla. La mozione parla di città che non sono mai state candidate. Bisogna sapere prima di cosa si parla, sennò si fanno brutte figure. Come si fa a non saperlo? Amburgo non è stata mai candidata, Boston neanche, è imbarazzante".
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