Il marò Latorre resta in Italia fino alla fine dell'arbitrato
La Corte Suprema indiana ha deciso che il marò Massimiliano Latorre rimarrà in Italia fino alla conclusione dell'arbitrato internazionale, con le stesse condizioni già disposte per l'altro marò, Salvatore Girone. Il via libera da New Delhi è arrivato mercoledì mattina e in una nota la Farnesina ha sottolineato che si tratta di un evento importante, che mette in luce l'impegno del governo italiano per fare valere le ragioni dei nostri due fucilieri di Marina. La notizia, ha detto il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, conferma che l'Italia “ha gestito bene la questione ed è stato portato avanti un efficace quanto complicato lavoro diplomatico e di mediazione. È una grande vittoria della diplomazia italiana”.
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono accusati di aver ucciso nel 2012 due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala. Girone è tornato in Italia nel maggio scorso. Latorre invece è già in Italia da due anni, cioè da quando la Corte Suprema indiana gli ha concesso il rimpatrio per cure mediche dopo aver sofferto di un ictus a New Delhi nell'agosto 2014. L’ultima proroga per rimanere in patria sarebbe scaduta il prossimo 30 settembre. Gli avvocati del marò hanno però chiesto e ottenuto dalla Corte Suprema indiana che anche Latorre, come Girone, rimanesse in Italia in attesa che il Tribunale internazionale prenda una decisione su quale paese tra India e Italia abbia la giurisdizione sul caso.