Pierre Moscovici acconsente a flessibilità “precise e limitate”, anche per l'Italia
Il commissario europeo agli Affari Economici Pierre Moscovici apre alla flessibilità. Intervenendo all'Atlantic Council a Washington, a margine dei lavori del Fmi, dichiara che la Commissione europea è “pronta a considerare le spese per la crisi di rifugiati o un terremoto o un paese che soffre attacchi terroristici come il Belgio Si tratta di flessibilità precise, limitate e chiaramente spiegate”.
Questo messaggio conciliante arriva dopo quello più rigido del presidente Jean Claude Junker, che nei giorni scorsi aveva invitato il premier Matteo Renzi a non chiedere altra flessibilità. Moscovici invece si mostra ottimista davanti ai microfoni di Bloomberg Tv : “Ho fiducia che l'Italia, come sempre, se la caverà e risolverà i suoi problemi con il nostro aiuto”. Il riferimento è alle sfide sul fronte del bilancio pubblico e di quello bancario.
Ha inoltre aggiunto: “Abbiamo detto chiaramente cosa è la flessibilità nel gennaio 2015. Dobbiamo incoraggiare i paesi che creano molti investimenti, lo abbiamo fatto con l'Italia. Aiutare i paesi che portano avanti riforme strutturali affinché possano avere più tempo, lo abbiamo fatto con l'Italia. Abbiamo detto che saremmo pronti a considerare spese per la crisi di rifugiati o un terremoto o un paese che soffre attacchi terroristici come il Belgio. Si tratta di flessibilità precise, limitate e chiaramente spiegate. In generale un paese deve rispettare i criteri e ridurre il debito, è il principale problema di Italia e Belgio”.
“Questa Commissione non vuole sanzionare. Le sanzioni sono sempre un fallimento”, ha spiegato il commissario Ue, perché il ricorso ad esse dimostrerebbe che le regole non funzionano, “sarebbe un fallimento anche per un paese”. Moscovici ha poi ricordato che lo scorso luglio la Commissione europea aveva deciso di non multare Spagna e Portogallo per non aver ridotto il loro deficit e quindi per aver violato le regole del Patto di stabilità, e si è detto “orgoglioso” di quella scelta. Piuttosto che applicare sanzioni, sostiene Moscovici, serve “discutere con un governo per trovare i giusti incentivi per attuare le riforme e ridurre il deficit”.
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