La minoranza Pd che ora non vuole la scissione e l'attacco di Trump. Le notizie del giorno, in breve
La minoranza del Pd nega di volere la scissione. L’ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha affermato che lascerà il partito solo se viene “schierato l’esercito”. Bersani ha ribadito di ritenere l’incrocio tra legge elettorale e riforma costituzionale “pericoloso” e di prevedere che, dopo il referendum, “tutti penseranno alle elezioni”. Roberto Speranza ha spiegato che un suo voto negativo il 4 dicembre non precluderebbe a una scissione e che sarebbe disposto a votare la fiducia al governo Renzi.
Stanziate le risorse per il terremoto. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto riguardante i primi 300 milioni di euro. Nel complesso, 3,5 miliardi verranno destinati agli edifici privati e un miliardo a quelli pubblici. “Non vi lasceremo soli”, ha promesso martedì il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Padoan replica a Moscovici. Il ministro dell’Economia ha ribadito che il governo usa gli stessi metodi della Commissione per calcolare le cifre della legge di Bilancio. Padoan ha ammesso che vi potranno essere delle divergenze sulle stime del pil, garantendo però la massima serietà sulla materia, come richiesto da Bruxelles.
Napolitano nega offese a Parlamento. Il Presidente emerito ha ribadito quanto detto alla scuola di formazione del Pd, chiarendo che voleva sostenere la necessità della riforma costituzionale per restituire al Parlamento centralità e dignità.
Condannato Salvatore Ligresti a 6 anni per falso in bilancio e manipolazione del mercato. Assieme all’ex patron di Fondiaria Sai sono stati condannati la figlia Jonella e l’ex ad Fausto Marchionni.
Ufficiale la rinuncia alle Olimpiadi. Il presidente del Coni ha informato il Comitato olimpico internazionale della decisione presa dal sindaco e dalla giunta.
Aperto fascicolo sul Sole 24 Ore. La Procura di Milano ha avviato un’inchiesta senza ipotesi di reato dopo aver ricevuto degli esposti sulla gestione del bilancio.
Borsa di Milano. FtseMib -0.95 per cento. Differenziale tra Btp e Bund a 140 punti. L’euro chiude in ribasso a 1,10 sul dollaro.
Donald Trump attacca i repubblicani che non lo sostengono. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha accusato lo speaker della Camera, Paul Ryan, di essere “debole e inefficace”, e il senatore John McCain di essere “molto volgare”. “Non sanno vincere, gli farò vedere io!”, ha scritto Trump su Twitter lunedì, aggiungendo di sentirsi libero di lottare per la vittoria “nel modo che dico io”.
Nuove consultazioni in Spagna. Re Felipe VI ha convocato i leader dei partiti per il 24 e 25 di ottobre, nel tentativo di “trovare un candidato che possa avere la fiducia del Congresso”. Se entro il 31 ottobre non si sarà formato un governo, il paese andrà alle urne. La possibilità di successo dipende dal Partito socialista, che dovrebbe a breve prendere una decisione ufficiale.
Putin non va in Francia. Una fonte del Cremlino ha affermato che il presidente russo ha rinviato la propria vista a una data “che andrà bene a François Hollande”. Il presidente francese aveva auspicato l’incontro a patto che riguardasse esclusivamente la guerra in Siria e non anche l’inaugurazione di una basilica ortodossa, come richiesto da Putin.
Tensione tra Turchia e Iraq. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha chiesto al premier iracheno, Haydar al Abadi, di “conoscere i propri limiti”, riferendosi alla richiesta di Baghdad di ritirare le forze turche dal paese. Erdogan ha ribadito di essere intenzionato a partecipare alla riconquista di Mosul.
Il Consiglio d’Europa respinge la maternità surrogata. L’assemblea ha votato contro il rapporto sulle linee guida.
Proteste in Cina per i tagli militari. Diverse centinaia di manifestanti hanno dimostrato in uniforme vicino alla Commissione militare di Pechino.
Saudi Aramco si prepara al mercato. L’ad della compagnia petrolifera ha detto martedì che il 2018 potrebbe essere l’anno dell’attesa offerta pubblica di acquisto, la più grande di sempre secondo gli analisti.
Samsung ritira il Galaxy Note 7. L’azienda coreana ha invitato tutti i clienti a spegnere i propri telefoni e farseli sostituire, annunciando lo stop all’assemblaggio e alla vendita dei dispositivi.
Politicamente corretto e panettone
L'immancabile ritorno di “Una poltrona per due” risveglia i wokisti indignati
Una luce dietro il rischio