Terremoto tra Umbria e Marche, esteso lo stato di emergenza nelle zone colpite
[articolo aggiornato in redazione alle 19,40] Dalle 19 di ieri sera alle 5,23 di questa mattina, tra Umbria e Marche sono state registrare oltre 60 scosse dalla sala sismica dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. La prima, quella delle 19,11 di magnitudo 5.4, ha avuto l'epicentro nei dintorni di Castelsantangelo sul Nera, vicino alla frazione di Rapegna. Il sisma di intensità maggiore è stato però quello delle 21,18, che ha registrato una magnitudo di 5.9. Poco prima della mezzanotte, alle 23,42, a pochi chilometri dall'epicentro della prima scossa ha avuto luogo una terza di magnitudo 4.6. Tutte hanno avuto origine a una profondità compresa tra gli otto e i dieci chilometri, il che ne ha amplificato la percezione. L'ultima intorno alle 19,30 di oggi, avvertita in modo violento a Norcia, in Umbria.
Diversi sono stati i crolli e le lesioni degli edifici nelle zone colpite. A Visso "due terzi del patrimonio immobiliare è inagibile", ha detto il sindaco del paese Giuliano Pazzaglini. A Ussita il primo cittadino ha parlato di "scenario apocalittico" con buona parte delle abitazioni crollate. A Campi di Norcia la chiesa di San Salvatore ha perso la navata centrale, a Camerino il campanile della chiesa di Santa Maria in Via è collassato su di una palazzina. Il bilancio della Protezione civile parla di una persona ferita in modo lieve. Un 73enne invece è morto di infarto a Tolentino probabilmente per lo spavento causato dal terremoto, fanno sapere le autorità locali.
"Qui siamo davvero in ginocchio. Ussita vive di turismo, e i danni veri non sono qui in centro ma nelle frazioni". Marco Rinaldi, il sindaco di Ussita intervistato dall’agi, ripete senza sosta che il terremoto ha praticamente collassato l'economia locale, che fa perno sul turismo con impianti di risalita e piste da sci e le bellezze naturali. La presa di posizione del sindaco è legata al fatto che in centro, ai piedi della zona montuosa, gli edifici hanno resistito alle due forti scosse e questo ha fatto apparire esagerate le sue prime valutazioni. "Dopo il terremoto del 1997 (epicentro la Valnerina, ndr) venne fatto un adeguamento antisismico che ha dato i suoi frutti. Ma le frazioni? Lì le case sono rimaste com'erano ed ora hanno subito serissimi danni. Qui risiedono 450 persone ma ci sono 2300 seconde case. Che fine faranno, chi vi tornerà?". In effetti basta avventurarsi sulle strade che da Ussita portano in quota e nei borghi per vedere uno scenario completamente diverso. L'inverno è dietro l'angolo, con la neve con lo sport stagionale: "Il Comune è il più grande imprenditore di questa zona, con la gestione degli impianti e piste, ma è credibile che nei prossimi due mesi si possa organizzare la stagione?".
Intanto, all'indomani delle scosse, la Commissione Ue ha confermato che tutte le spese per far fronte all'emergenza saranno considerate fuori dal deficit. "Secondo le regole Ue – ha detto all'Agi la portavoce, Annika Breidthardt, i costi per l'emergenza a breve termine in risposta a catastrofi naturali importanti possono essere considerati eccezionali e quindi esclusi dal calcolo degli sforzi strutturali di uno Stato durante la valutazione del rispetto delle regole del Patto di stabilità e crescita. Ogni costo coerente con i criteri applicabili sarà valutato se e quando riceveremo i dettagli completi dalle autorità italiane". Per ora il Consiglio dei ministri ha deliberato l'estensione dello stato di emergenza alle zone del centro Italia colpite dal terremoto e ha stanziato un fondo di 40 milioni di euro ad hoc.
Le nuove scosse di ieri sera hanno provocato il crollo totale del palazzo del Comune nella zona rossa di Amatrice e il cosiddetto palazzo della banca. Gli edifici erano già pesantemente danneggiati dal sisma del 24 agosto. Hanno resistito alle scosse invece le due torri. Sono ancora in corso sopralluoghi di vigili del fuoco, Protezione civile e dei tecnici del Comune in tutte le frazioni del territorio.
Dalla sera scorsa nelle stesse zone colpite dal terremoto si è sviluppato uno sciame sismico che prosegue tuttora. Un'altra forte e prolungata scossa è stata avvertita dalla popolazione a Visso e nell'area circostante. E' stata tra le più forti, se non la maggiore, tra quelle dello sciame sismico. Nella struttura della Croce rossa di Visso c'è stato panico, molti tra quanti vi somo rifugiati da ieri hanno urlato per la paura. Nessuna conseguenza, comunque, la struttura ha tenuto e il personale della Cri e altri volontari si sono subito prodigati nel rassicurare e nel verificare che non ci fossero state conseguenze. Ma intanto lo sciame sismico va avanti e questo comporta una tensione interiore molto forte nelle persone .