Ancora guai per Corona: sequestrata la sua casa da 2,5 milioni di euro
La prestigiosa abitazione, secondo gli inquirenti, è riconducibile all'ex re dei paparazzi, già sottoposto a una misura di prevenzione personale di qualche anno fa. Secondo i finanzieri, la casa, intestata solo formalmente a Marco Bonato, ex collaboratore – e coimputato – dell'ex fotografo, sarebbe stata acquistata con risorse “in gran parte provento” di distrazione di denaro ai danni della sua stessa società, la Corona's, poi fallita.
Gli inquirenti, però, non seguono soltanto la pista dell'intestazione fittizia di immobile: per la Direzione distrettuale antimafia, infatti, emergerebbero “aspetti ulteriori di presumibile illiceità”. Il rogito è stato fatto a Reggio Calabria, “a oltre mille chilometri dal luogo dove si trova l'appartamento” e soprattutto si guarda alla “destinazione di buona parte delle somme a un pregiudicato di origine calabrese, Vincenzo Gallo”, come si legge nel provvedimento con il quale i giudici della sezione Misure di Prevenzione, Maria Gaetana Rispoli, Giuseppe Cernuto e Mario Pontani, hanno accolto la richiesta del pm Alessandra Dolci.
Tra gli accusatori, nell'inchiesta, figura anche Nina Moric, ex moglie di Fabrizio Corona. In un verbale del 16 febbraio si legge: “Ha acquistato diversi immobili, ma li ha sempre intestati a prestanome". Nel provvedimento si fa notare come “a carico di Corona risultino una pluralità di condanne che hanno comportato un accumulo patrimoniale illecito, senza soluzione di continuità a partire dal 2005, significativa di un perdurante contesto di pericolosità sociale”. All'epoca dell'operazione immobiliare, peraltro, l'ex re dei paparazzi “era persona che viveva almeno in parte di un flusso costante di somme provenienti da illeciti tributari cui era dedito abitualmente”.
generazione ansiosa