Juncker e Renzi (foto LaPresse)

Lo scontro Renzi-Juncker e la bocciatura della riforma di Orbán. Le notizie del giorno, in breve

Redazione
Tutto quello che è successo martedì in Italia e nel mondo senza fronzoli, fuffa e divagazioni.
    DALL'ITALIA

     

    Continua lo scontro tra Renzi e Juncker sul patto di Stabilita’. “Tutto ciò che serve per il futuro e la stabilità dei nostri figli va fuori dal patto di Stabilità”, ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, spiegando che il suo governo non accetta “diktat” da Bruxelles poiché “diamo venti miliardi all’Europa e ne riceviamo dodici”. “Il patto funziona, come dimostra il fatto che negli ultimi anni il deficit dell’Eurozona si è ridotto”, ha replicato il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker.


    Il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ha detto che Bruxelles “terrà conto delle spese straordinarie affrontate dall’Italia” nella sua valutazione della legge di Stabilità italiana.

     


     

    Approvato il decreto terremoto dalla Commissione Finanze e Tesoro del Senato, dove sono stati accolti anche emendamenti dell’opposizione. Il provvedimento sarà discusso dall’Aula dal 22 al 24 novembre, assieme al decreto legge fiscale che è attualmente all’esame della Camera.

     


     

    Il M5s rifiuta l’offerta di Salvini di partecipare alla manifestazione della Lega nord del 12 novembre per il No al referendum costituzionale.   

     


     

    Padoan fiducioso sul piano per Mps approntato da Jp Morgan e Mediobanca. “Non è successo niente che faccia pensare che il piano non possa funzionare”, ha detto il ministro dell’Economia nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles.  

     


     

    La Consulta approva il cognome materno. La Corte Costituzionale ha dichiarato illeggittima la norma che prevede l’attribuzione automatica del cognome del padre.

     


     

    E’ morto Umberto Veronesi. Il celebre oncologo aveva novant’anni.

     


     

    Borsa di Milano. FtseMib +0,48 per cento. Differenziale tra Btp e Bund a 153 punti. L’euro chiude in rialzo a 1,10 sul dollaro.

     

    DAL MONDO

     

    Gli Stati Uniti hanno votato per scegliere il nuovo presidente. La candidata democratica, Hillary Clinton, e il suo sfidante repubblicano, Donald Trump, nella giornata di martedì hanno incoraggiato i propri sostenitori a recarsi ai seggi. Al momento della chiusura di questo giornale le urne erano ancora aperte in tutti gli stati.  

     


     

    Bocciata la riforma di Orbán. L’emendamento avrebbe sancito in Costituzione un divieto alle quote dei migranti. Il Parlamento monocamerale ha approvato la misura con 131 voti favorevoli, due in meno della maggioranza dei due terzi richiesta.

     


     

    Erdogan attacca Merkel. “Ho chiesto alla cancelliera che fine hanno fatto i 4 mila dossier sui curdi in Germania”, ha detto il presidente turco, accusando il governo tedesco di aver ignorato le segnalazioni di Ankara su presunti terroristi.

     


     

    La Russia bombarda Aleppo dal mare. Il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato che la portaerei Kuznetsov lancerà “a breve” i primi attacchi aerei contro le posizioni di ribelli.

     


     

    La Corte Suprema inglese deciderà a dicembre sul ricorso presentato dal governo britannico riguardo la necessità di un voto parlamentare su Brexit. Il tribunale renderà pubblica la decisione nel gennaio prossimo.

     


     

    Cinque arresti per terrorismo in Germania nella mattina di martedì, tra cui l’imam di una moschea che è stata perquisita dagli inquirenti. Gli arrestati sono accusati di essere simpatizzanti dell’Isis.

     


     

    Calano le esportazioni cinesi. A ottobre hanno segnato una contrazione del 7,3 per cento a livello annuo, un dato superiore al 6 per cento atteso dagli analisti.