Toscana, due morti per meningite in due giorni. I medici: “Vaccinatevi”
Ieri una 45enne russa, oggi una 64enne, ricoverata da quasi un mese a Livorno
Due morti per meningite in due giorni. E adesso si sta diffondendo la paura in tutta la Toscana, dove dal 2015 a oggi sono oltre cinquanta i casi accertati, con tredici decessi. Ieri una 45enne russa che lavorava come collaboratrice domestica è morta all'ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze: è stata stroncata da una meningite di tipo C. Oggi, invece, è morta la 64enne Lilia Agata Caputo, ricoverata da quasi un mese a Livorno per meningite da pneumococco. Fatali le complicazioni legate a una vasculite cerebrale.
La cronaca, dunque, trascina di nuovo in primo pagina l'argomento vaccinazione. Tra i bambini, coperti proprio contro il meningicocco C, ad esempio non si stanno registrando nuovi casi. Lo fa notare all'agenzia Ansa Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss): “Al momento rileviamo dei casi sporadici e il trend è in rallentamento, ma finché tutta la popolazione della Toscana residente nelle aree più colpite non si sarà vaccinata contro il meningococco C, ci saranno comunque dei rischi”. Se è vero che ad ammalarsi sono soprattutto “gli adulti non vaccinati”, nelle aree più a rischio della Toscana è bene vaccinare i più grandi “ma la vaccinazione è consigliata a qualsiasi età”, aggiunge Gianni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell'Iss.
Dopotutto, al di là di fantomatiche, inspiegabili credenze senza alcun supporto scientifico, i medici fanno fronte comune nel sottolineare l'importanza della vaccinazione. Anzi, di più: “Il vaccino non è un'opinione”, come ha scritto nero su bianco Roberto Burioni, medico e professore ordinario di Microbiologia e Virologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
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