Non disturbate la coscienza sull'aborto
Ora la Francia vuole anche criminalizzare il dissenso pro life
Il gruppo di sospetti terroristi arrestato in Francia lo scorso weekend voleva compiere un attacco il primo dicembre. Avevano giurato “fedeltà” all’Isis, si conoscevano ed erano stati in Siria. Erano anche in contatto con gli attentatori del Bataclan. La Francia è sotto assedio islamista, ma i socialisti al governo hanno un’altra priorità: proibire persino il dissenso sull’aborto. Il Wall Street Journal, che non è mai stato un baluardo delle battaglie pro life, ieri ha pubblicato un editoriale dal titolo eloquente: “La guerra della Francia al discorso antiabortista”. Dopo che dalla tv francese è scomparsa la pubblicità sui bambini down felici e sorridenti, all’Assemblea nazionale è in discussione una legge che criminalizza le attività pro life. Si chiama “reato di intralcio all’aborto”, délit d’entrave. Un nuovo reato di opinione, un nuovo delitto ideologico. Adesso potrebbe diventare vietato anche ostacolare l’aborto “psicologicamente”, ovvero interferire – così recita l’emendamento – con “il diritto della donna a ottenere informazioni sull’aborto”. Nel mirino della legislazione ci sono i siti pro life (ivg.net, afterbaiz.com, ecouteivg.org), i centri pro life che forniscono informazioni di aiuto alla vita, le proteste pro life fuori dagli ospedali.
Medico e professore universitario, padre di quattro figli, la prima volta che Xavier Dor finì in galera fu quando decise di piazzarsi davanti alle cliniche abortiste, regalando a chi ci entrava due piccolissime calzette, fatte su misura per i piedini dei neonati. Dor venne picchiato, caricato dalla polizia, incarcerato: quelle calzette facevano male, nella loro incredibile forza espressiva, a chi osava mentire persino a se stesso. Il dottor Dor venne condannato al pagamento di diecimila euro. L’accusa aveva chiesto anche un mese di carcere per il medico. La pena prevista dalla norma della neo segretaria alla Famiglia è di due anni di prigione e trentamila euro di sanzione. Scrive Yves de Kerdrel, direttore del settimanale conservatore Valeurs Actuelles: “La nostra società è in cancrena se il diritto alla vita diventa una colpa, un reato o un crimine”. Xavier Dor ha detto che l’aborto è sempre esistito. “Ma è diventato ideologico, presentato come una dignità, una libertà, un affare della sola coscienza”. Quindi vogliono che i pro life tolgano pure il disturbo.