L'aggressione a Osvaldo Napoli: le nuove monetine
Tornano i Forconi: è la spia di uno squadrismo giustizialista
Ricompare, dopo decenni, lo squadrismo giustizialista. Gli aderenti a un movimento dei Forconi, che si è autonominato esecutore del mandato del 9 dicembre, hanno aggredito – dicendo di volerlo “arrestare” in nome del popolo – l’ex deputato Osvaldo Napoli nei dintorni di Montecitorio. I facinorosi, citando a caso un articolo del codice penale, hanno circondato e strattonato il malcapitato, poi liberato dai carabinieri. A prima vista sembrerebbe un episodio minore di teppismo politico, ma anche il lancio di monetine contro Bettino Craxi allora fu considerato un fenomeno folkloristico. La retorica del popolo che caccia “con i forconi” i politici considerati renitenti all’obbligo di sottoporsi al suo inappellabile giudizio è stata impiegata da varie parti, sempre con esiti disastrosi.
Quando i Ds di Achille Occhetto gioivano per l’inconsulta agitazione giustizialista contro l’ex pentapartito, non sapevano che per quella strada sarebbero arrivati alla sconfitta più inattesa. Per fortuna allora dietro l’angolo c’era l’allegra anarchia berlusconiana, ora invece c’è la torva rabbia di Beppe Grillo. La violenza politica è sempre il sintomo di una crisi e non va sottovalutata, ma nemmeno giustificata in nome di quella crisi, che deve essere affrontata con gli strumenti della democrazia, attraverso la competizione e la manifestazione delle volontà alternative che si devono esprimere “pacificamente e senz’armi” come dice la Costituzione. In attesa di una doverosa presa di distanze da questi fenomeni criminali da parte dei difensori della Costituzione, a cominciare proprio da Grillo, converrebbe procedere allo scioglimento di un movimento eversivo, in applicazione di un articolo esistente e non inventato del codice penale.
I guardiani del bene presunto