Epa contro Fca: "Ha truccato le emissioni". E il titolo crolla in Borsa
Per l'agenzia americana di protezione ambientale, sono stati falsificati i dati di 104mila veicoli. Possibili pesanti sanzioni sul modello del caso Volkswagen. Il gruppo di Marchionne nega (e spera in Pruitt)
L'agenzia per la protezione ambientale americana (Epa) accusa Fiat Crysler (Fca) di aver violato il Clear Air Act, l'insieme di norme che regolano le emissioni. In particolare, si fa riferimento all'utilizzo di un software per truccare al ribasso i dati di circa 104mila veicoli diesel prodotti dal 2014. Tra i modelli incriminati, Dodge Ram 1500 e Jeep Grand Cherokee. La prima diretta conseguenza del caso è il crollo in borsa: a Milano le azioni sono arrivate a perdere il 16 per cento, con ricadute negative a catena su Exor, e il 13 per cento a Wall Street.
Per l'agenzia, che si è “impegnata ad aumentare i test dopo il caso Volkwagen”, il gruppo di Sergio Marchionne “ha schivato le regole ed è stato scoperto”, incorrendo in “una seria violazione delle legge. Tutte le case automobilistiche devono giocare secondo le stesse regole”. Una non meglio precisata fonte di Fiat Crysler dal canto suo ha assicurato alla Cnbc di aver sempre “rispettato gli standard” dell'Epa, che però potrebbe decidere di comminare delle multe come accaduto alla Volkswagen. La casa tedesca alla fine ha patteggiato una maxi-sanzione di 4,3 miliardi di dollari, oltre a vari risarcimenti che hanno fatto sensibilmente lievitare la cifra fino a oltre 20 miliardi.
Fca, in ogni caso, si dice pronta a collaborare con le autorità e con l'Amministrazione Trump, che a capo dell'Epa ha messo Scott Pruitt, acerrimo nemico del Clean Power Act per la regolamentazione delle emissioni voluto da Barack Obama.
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