In Francia è stata aperta un'inchiesta sulle emissioni delle Renault
Dopo quelli di Fca, anche i motori diesel della casa francese sono sospettati di aver superato i limiti delle emissioni di ossido d'azoto
Dopo il caso delle emissioni delle vetture Fca negli Stati Uniti, la procura di Parigi ha aperto un'indagine su Renault accusata di aver manomesso il sistema che regola le emissioni inquinanti dei motori diesel. Il sospetto è di avere mentito "sulle caratteristiche sostanziali" e i controlli effettuati avrebbero mostrato che tali interventi "hanno reso i prodotti pericolosi per la salute delle persone e degli animali".
Dopo lo scandalo Volkswagen, nell'autunno 2015, il governo francese aveva affidato un'inchiesta alla direzione generale della Concorrenza, dei Consumi e Anti-frodi per verificare le emissioni di tutte le marche commercializzate in Francia in condizioni effettive di guida.
Dai test risulta che molti tra i modelli Renault hanno superato i limiti delle emissioni di ossido d'azoto. La casa francese si difende e dice di non aver mai manipolato i dispositivi che regolano le emissioni. Ma, avendo constatato anomalie e "presunte mancanze", la commissione ha inviato il dossier alla magistratura.
Inizialmente affidato alla procura di Nanterre, il 6 gennaio scorso il dossier Renault è stato sottoposto al pool di magistrati specializzati nelle tematiche di sanità pubblica di Parigi per indagini supplementari.
Il titolo Renault è in deciso calo: attorno alle 12,05, infatti, cede il 2,06%, a 84,47 euro, dopo aver segnato un minimo di 81,1 euro.
Politicamente corretto e panettone
L'immancabile ritorno di “Una poltrona per due” risveglia i wokisti indignati
Una luce dietro il rischio