A Rigopiano le vittime salgono a 17 e le speranze di altri superstiti si affievoliscono
I Vigili del fuoco alla ricerca di altri 12 dispersi. Le indagini su struttura e comunicazioni con le autorità proseguono ma gli inquirenti escludono ritardi decisivi dei soccorritori
Non si arrestano le ricerche all'hotel Rigopiano mentre col passare delle ore la speranza di trovare altri sopravvissuti, oltre gli 11 già recuperati finora, si affievoliscono sempre di più. Ieri sera lo ha ammesso anche il portavoce dei Vigili del fuoco, Luca Cari. Dopo che ieri in serata era stato ritrovato un altro cadavere, stamattina i soccorritori ne hanno rinvenuti altri tre e intorno a mezzogiorno i vigili del fuoco hanno recuperato il corpo senza vita di un uomo non ancora identificato tra le macerie dell'hotel. Si è continuato a scavare e nel pomeriggio il bilancio dei morti accertati è salito a 17 mentre i dispersi rimangono 12. I soccorritori continuano a scavare e nelle ultime ore cercano di aprirsi un varco su uno dei fianchi della struttura distrutta anche con l'aiuto di escavatori.
Nel frattempo si scoprono dettagli ulteriori sull'indagine degli inquirenti sull'hotel Rigopiano. La Procura ha aperto un unico fascicolo contro ignoti che riguarda tutti gli aspetti della vicenda, dalla struttura dell'edificio fino alla ricostruzione delle ultime comunicazioni tra i proprietari e le autorità. Le ipotesi per cui si procede sono quelle di disastro colposo e omicidio colposo plurimo, ha spiegato il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, e l'inchiesta è condotta dal pubblico ministero Andrea Papalia.
L'inchiesta è solo all'inizio e resta tutto da vedere se esiste qualche connessione tra presunte opere di ampliamento dell'edificio e la tragedia della valanga. Tutta "la vicenda edilizia relativa all'hotel è tema di indagine" - ha assicurato il procuratore - "La procedura concessoria che ha consentito l'edificazione dell'albergo, che è cristallizzata in documentazione che esiste presso il Comune di Farindola, viene acquista, conosciuta e valutata nell'ambito dell'inchiesta", hanno spiegato gli inquirenti. "Valuteremo anche - ha evidenziato - l'esistenza e la congruità delle compatibilità di questo progetto con la zona Parco". L'inchiesta riguarda anche il tema delle comunicazioni "sia telefoniche che mail, whatsapp, de visu, ecc", ma per il procuratore aggiunto "tutti i ritardi, i fraintendimenti, le incongruenze e i problemi nella comunicazione che sono avvenuti nel post-valanga hanno avuto una rilevanza causale non epocale, provocando ritardi che verosimilmente sono di circa un'ora". Ultimo filone dell'indagine è la questione del rischio valanghe sottovalutato: "Il capitolo valanga è un pezzo importante di questa indagine", ma secondo il Procuratore "Meteomont (servizio nazionale di prevenzione neve e valanghe), ha sempre funzionato regolarmente e aveva cominciato a dare un rischio valanga estremamente elevato già da 3 o 4 giorni prima dell'evento".
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