Ritorna la casa di Montecarlo, Gianfranco Fini indagato per riciclaggio
L'ex presidente di An coinvolto nell'inchiesta che ha portato il sequestro di 5 milioni di beni alla famiglia Tulliani: "È un atto dovuto. Ho fiducia nella magistratura"
Coglione sì, corrotto mai. Gianfranco Fini aveva risposto più o meno così a chi gli faceva notare che la compagna Elisabetta Tulliani, il fratello Giancarlo e il suocero Sergio, apparentemente alle sue spalle, avevano condotto affari più o meno leciti con il re delle slot machine Francesco Corallo. Era lo scorso 13 dicembre, Corallo finiva dietro le sbarre insieme ad altre quattro persone tra cui l'ex senatore di An, Amedeo Laboccetta (poi scarcerato dal riesame). E sulle pagine dei quotidiani si tornava a parlare dell'annosa vicenda della casa di Montecarlo.
Oggi, a distanza di due mesi, Fini può aggiungere alla lista degli aggettivi anche quello di "indagato". L'ex presidente della Camera ha infatti ricevuto un avviso di garanzia nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Roma che ha portato anche ad un decreto di sequestro preventivo di beni, circa 5 milioni di euro di valore, emesso dal gip ed eseguito dallo Scico della Guardia di Finanza, nei confronti di Sergio Tulliani, Giancarlo Tulliani ed Elisabetta Tulliani.
L'inchiesta Secondo gli inquirenti Corallo, insieme a Rudolf Theodoor Anna Baetsen, Alessandro La Monica, Arturo Vespignani e Amedeo Laboccetta, sarebbero membri di un'associazione a delinquere a carattere transnazionale finalizzata ai reati di peculato, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. In particolare Corallo avrebbe utilizzato il denaro "depurato" per attività economiche e finanziarie, nonché in acquisizioni immobiliari. Non solo, parte di quei soldi sarebbero stati destinati anche ai membri della famiglia Tulliani che poi avrebbero cercato di occultarli con ulteriori operazioni. Tra queste ci sarebbe anche l'annosa vicenda della casa di Montecarlo che, secondo gli inquirenti, sarebbe passata da Alleanza Nazionale ai fratelli Tulliani, a spese di Corallo.
La reazione di Fini L'ex leader di An, contattato subito dopo la notizia dell'avviso di garanzia ricevuto, si è detto assolutamente sereno: "L'avviso di garanzia è un atto dovuto. Ho piena fiducia nell'operato della magistratura, ieri come oggi".
Politicamente corretto e panettone
L'immancabile ritorno di “Una poltrona per due” risveglia i wokisti indignati
Una luce dietro il rischio