L'incontro governo sindacati su Alitalia e l'export delle armi. Le notizie del giorno, in breve
Tutto quello che è successo lunedì in Italia e nel mondo senza fronzoli, fuffa e divagazioni
DALL'ITALIA
Martedì la direzione del Partito democratico sul congresso. Matteo Renzi non dovrebbe partecipare, assenti anche i bersaniani, a partire da Roberto Speranza, ed Enrico Rossi, pronto a restituire la tessera e a costituire nuovi gruppi parlamentari. Nel Pd, nonostante tutto, si tratta ancora, ma i renziani danno per consumato l’addio di parte della minoranza. Michele Emiliano è invece incerto e Andrea Orlando, ministro della Giustizia, si è detto disposto a candidarsi alla segreteria del partito se questo dovesse servire a evitare la scissione.
Il governo ha incontrato i sindacati per discutere del futuro di Alitalia, in grave stato di perdite finanziarie, e si è reso disponibile a fare da mediatore. Indiscrezioni sull’azienda rivelano l’intenzione di un esubero di personale previsto fra i 1600 ei 2000 dipendenti.
Si è dimesso il direttore dell’Unar, Francesco Spano, dopo le rivelazioni della trasmissione “Le Iene” sull’ufficio anti-discriminazioni razziali di Palazzo Chigi, che avrebbe finanziato associazioni “di dubbio scopo sociale o culturale”.
A Roma il 61 per cento dice sì allo stadio di calcio perché “creerebbe occupazione” (66 per cento) e “stimolerebbe l’economia” (57 per cento). Lo rivela un sondaggio della Lorien Consulting.
Lunedì Beppe Grillo ha incontrato Virginia Raggi in Campidoglio e si sarebbe complimentato con il sindaco per il lavoro svolto nella Capitale.
Sequestrati 3 milioni di beni a un clan della camorra, i Mallardo, che controllano la filiera del pane in tutta la zona tra Giuliano e Villaricca, nel Napoletano.
Borsa di Milano. FtseMib -0,15 per cento. Differenziale tra Btp-Bund a 187 punti. L’euro chiude in rialzo a 1,07 sul dollaro.
DAL MONDO
È morto l'ambasciatore russo all'Onu Vitaly Churkin a causa di un malore improvviso. Aveva 64 anni ed è stato il volto della politica estera russa alle Nazioni Unite per undici anni.
L’Ue blocca il progetto dell’alta velocità tra Belgrado e Budapest. La Commissione ha deciso di avviare un’indagine per la scarsa trasparenza degli appalti. L’impresa vale 2,8 miliardi di euro: è stata co-finanziata da aziende di stato cinesi e rientra nei piani di Pechino per creare una nuova “via della seta”, che apra al commercio con l’Europa.
La Cina ha bloccato le importazioni di carbone dalla Corea del Nord in risposta ai lanci missilistici di Kim Jong-un.
L’Ecuador torna al voto il 2 aprile per il secondo turno delle elezioni presidenziali. Lenin Moreno, il candidato di sinistra, ha ottenuto il 38,2 per cento dei voti. Il suo sfidante è Guillermo Lasso del partito di centrodestra “Movimento Creo”.
Prosegue l’offensiva verso Mosul contro lo Stato islamico. L’esercito iracheno, sostenuto dalla Coalizione internazionale, ha riconquistato la zona a sud dell’aeroporto d’importanza strategica per l’accesso alla città, considerato che i cinque ponti sul fiume Tigri sono stati distrutti.
È stato trovato un accordo con le Farc, il maggior gruppo di ribelli della Colombia, su quali territori del paese dichiarare “zone di transizione” per consegnare le armi ad ufficiali delle Nazioni Unite.
Cresce l’export mondiale di armi, lo rivela il Sipri. Gli Stati Uniti vendono un terzo delle armi al mondo, la Russia ha raggiunto il 23 per cento del totale. Cresce in particolare l’export di armi cinese (+2,4 per cento) mentre diminuisce quello tedesco (- 36 per cento).
Politicamente corretto e panettone
L'immancabile ritorno di “Una poltrona per due” risveglia i wokisti indignati
Una luce dietro il rischio