La Raggi pronta a fermare lo stadio della Roma
Il sindaco vorrebbe annullare la delibera della giunta Marino che riconosce la pubblica utilità dell'impianto. Grillo: "Nel giro di due giorni Virginia risolverà. Il Comune si sta cautelando"
"Vogliamo farlo ma nelle regole". Una frase che vuol dire tutto e niente. Quasi una riedizioni del "ma anche" di veltroniana memoria. Ma ormai la linea è questa. E i grillini, sapientemente istruiti dal loro vate Beppe Grillo, ripetono il mantra ogni volta che vengono interrogati sul futuro del nuovo stadio della Roma. Si farà? Certo, ma forse no. Così l'intera vicenda assume i contorni di una telenovela. L'ennesima che vede protagonisti Virginia Raggi e la sua giunta.
L'ultima puntata, secondo l'Adnkronos, in realtà sembra allontanare ulteriormente la costruzione del nuovo impianto. Il sindaco sarebbe infatti intenzionata a bloccare la delibera approvata dalla giunta Marino che stabilisce la pubblica utilità dello stadio. Già oggi Raggi dovrebbe inviare una comunicazione agli uffici competenti in cui chiede di avviare la verifica della sussistenza dei presupposti per proseguire o al contrario optare per l'annullamento, la revoca o la modifica.
La decisione sarebbe un modo per cautelarsi (soprattutto dopo i recenti pareri negativi della Soprintendenza e dell'Avvocatura capitolina) e non esporre il Comune a responsabilità. Intanto è stato spostato a venerdì l'incontro in programma oggi tra i proponenti del nuovo stadio della Roma e il Campidoglio. Anche in questo caso la richiesta sarebbe stata avanzata dal Comune
che avrebbe chiesto tempo per analizzare meglio i documenti relativi al progetto sulla realizzazione dell'impianto sportivo a Tor di Valle. Ma è chiaro che si tratta di un ulteriore rallentamento.
E nella "guerra" a colpi di carte bollate attorno all'ippodromo di Tor di Valle spunta l'ennesimo parere. Stavolta si tratta della Sovrintendenza Capitolina (organismo del Comune di Roma), che esprime "parere favorevole al progetto". Si tratta di un documento del 18 gennaio scorso che, in ogni caso, prevede una prescrizione: "Valorizzare, anche parzialmente e mediante
riproposizione in luogo adiacente, le tribune dell'Ippodromo di Tor di Valle, costruito nel 1959 su progetto dell'architetto Julio Lafuente in maniera da rendere funzionali ad attività (di carattere sportivo, ricreativo, culturale) collaterali al nuovo complesso".
La previsione di Grillo Sul caso è tornato a parlare anche il leader del MoVimento 5 Stelle che si trova ancora a Roma. Ma le sue parole non chiariscono affatto cosa potrebbe succedere: "Raggi si sta muovendo a scopo cautelativo. Tra uno o due giorni farà una dichiarazione e questa storia si chiuderà in un modo o nell'altro... Se lo stadio della Roma è pubblicamente utile? È un'opera da un milione di metri cubi dove lo stadio rappresenta il 15 per cento e l'85 per cento sono altre cose, poi vedremo".
Intanto il deputato M5s Alfonso Bonafede, arrivando all'hotel Forum insieme a Riccardo Fraccaro, per incontrare Beppe Grillo conferma che "l'annullamento della delibera è un'ipotesi in campo. Ma è semplicemente stata avviata una procedura in via cautelativa per vedere le possibili soluzioni. Al momento non cambia nulla. La sindaca Raggi ha a cuore Roma. Stiamo valutando tutti gli altri progetti".