Una manifestazione per l'eutanasia del 2014 (foto LaPresse)

Dj Fabo riapre le polemiche sul fine-vita

Redazione

La morte di Fabiano Antoniani in Svizzera ha riacceso il dibattito, tra chi si "vergogna del paese" e chi dice nettamente "no" all'eutanasia. L'attacco di Salvini e Di Maio

Si va dall'auspicio che “prevalga la pietas e non i vessilli politici” a chi si “vergogna di un paese e di un parlamento incapace di dare dignità e libertà a chi chiede autodeterminazione”. La prima, quieta sortita è di Pino Pisicchio, presidente del gruppo misto alla Camera. La seconda è l'accesa reazione social di Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana. In mezzo c'è il buon senso di chi rifiuta la corsa alla calendarizzazione perché non vuole “forzature né mediatiche né ideologiche”, come il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta. La morte di dj Fabo e il dibattito su “dolce morte”, fine-vita ed eutanasia spacca la politica.

Per Brunetta “ci vuole un'alleanza terapeutica tra paziente, familiari e medici senza nessuno schematismo” e non “entrate violente sulle coscienze”. Il deputato Pd Marco Di Lello, invece, sottolinea che “dj Fabo ha realizzato il suo desiderio di morire. Ma lo ha potuto fare soltanto lontano dal suo paese, perché in Italia non siamo ancora stati capaci di fare una legge sul biotestamento”. La collega Ileana Argentin parla di “mancanza di coraggio per affrontare fino in fondo la questione”, mentre il senatore democratico Andrea Marcucci si sente “responsabile di un parlamento bloccato dai veti”.

Su Facebook Matteo Salvini fa leva sulla “libera scelta di ogni cittadino” e vorrebbe “assicurare una vita dignitosa a chi vuole continuare a combattere e ai suoi familiari” perché “questo dovrebbe fare un paese serio, cosa che oggi l'Italia non è”. Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio va all'attacco: “Il problema è che in questo momento il parlamento non esiste. Rinvia in continuazione perché si aspettano solo la pensione a settembre e le prossime elezioni per guadagnare un posto in lista. Probabilmente non sarà capace di fare nient'altro che sostenere le solite porcate come quelle per le banche”.



La deputata Udc Paola Binetti sostiene che “la vicenda di Fabo dimostra quanto sia necessario che nella legge sia scritto no all’eutanasia”. Il presidente dei deputati di Area popolare, Maurizio Lupi, afferma che “un uomo è libero di fare di sé ciò che vuole, ma non esiste un diritto alla morte. Dispiace veder forzare il parlamento nei confronti di un disegno di legge sul cosiddetto testamento biologico che con il caso del dj Fabo non c’entra nulla”. Secondo Lupi, legalizzare l'eutanasia aumenterebbe “la profonda solitudine a cui condanneremmo chiunque pensasse di avere un’esistenza non degna delle sue aspettative. Ne nascerebbe un tipo di società in cui sarebbe veramente triste nascere, vivere e anche morire”.