La Ztl delle lucciole di Firenze
Il sindaco Nardella la vuole. Lo scontro sulla sicurezza ormai è cruciale
Ogni volta che qualcuno decide di dare la caccia alle lucciole scatta inevitabilmente l’effetto-folclore, da Italia anni Cinquanta e guardie e ladri, perché le lucciole non si riesce mai ad acchiapparle. Provarci con una Ztl all’ingresso delle Cascine – area popolarmente deputata alla prostituzione (e non solo) di Firenze – come il sindaco Dario Nardella si propone di fare, un po’ rinnova l’aria da commedia all’italiana, ma un po’ fa riflettere.
“Per la prima volta un sindaco potrà emanare un’ordinanza per dire che in una certa area è vietato sostare per offrire prestazioni sessuali”, ha spiegato Nardella al Corriere della Sera, “voglio mettere delle porte telematiche per scoraggiare l’ingresso delle auto che vanno, appunto, in cerca di prostitute di notte”. Scatterebbero le multe, le multe arriverebbero a casa, eccetera. La commedia. Ma non è solo questo.
L’altra idea è quella di utilizzare il daspo urbano previsto dal ddl sicurezza di Minniti a carico delle sex worker fiorentine. In assenza di leggi, ed evacuato il concetto di pubblica moralità, per la prostituzione ci si appella sempre alla “sicurezza”. Il pallino di eliminare il commercio sessuale dalle strade è sempre stato della destra. Non ha mai funzionato. E’ interessante che ora ci provi un sindaco del Pd, un renziano. Che “la sicurezza è di sinistra” è un’intuizione recente e importante, Beppe Sala ha chiesto l’esercito per presidiare alcune zone di Milano. Sullo scontro per l’ordine pubblico (e persino il decoro urbano, che pertiene alla sicurezza percepita) amministrazioni e partiti si giocano molto. Oggi a Milano debutteranno i Security days lanciati da Silvio Berlusconi. Prendere lucciole, in attesa di idee più illuminanti sulla sicurezza.
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