Il Tar del Lazio ferma il cantiere del Tap
Accolto il ricorso della Regione Puglia. Sospesa l'autorizzazione all'espianto degli ulivi in attesa dell'udienza del 19 aprile
Dove non arriva la protesta arriva il Tar del Lazio. Da giorni cittadini, sindaci e esponenti politici stavano provando a bloccare il cantiere del gasdotto Tap di Melendugno. Manifestazioni, scontri con la polizia, ma i lavori, e l'espianto degli ulivi, sono andati avanti. Fino ad oggi quando il presidente della III sezione del Tar del Lazio, Gabriella De Michele, con decreto 1753/2017, ha accolto il ricorso della regione Puglia sospendendo l'autorizzazione all'espianto degli ulivi.
In particolare la Regione aveva chiesto l'annullamento - previa sospensione - delle Note del Ministero dell'Ambiente con cui è stata dichiarata pienamente ottemperata la prescrizione 'A44', riferita alla cosiddetta fase 0 dei lavori, autorizzando TAP all'espianto degli Ulivi ricadenti nell'area interessata dal cantiere. Esultano il popolo No Tap e il governatore Michele Emiliano.
Anche se il decreto presidenziale rileva che "le modalità di realizzazione" dell'opera "debbono ritenersi definitivamente approvate" e che la sospensione deve tenere conto "delle scadenze stagionali da rispettare per le operazioni di espianto". L'udienza del Tar che discuterà l'istanza cautelare in Camera di Consiglio è fissata per il 19 aprile, da qui dipenderà la ripresa dei lavori di espianto che per rispettare la stagionalità dell'operazione dovrebbero concludersi entro la fine del mese.
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