Quando il Foglio portò il Muro del Pianto all'Unesco
Il 19 ottobre 2016 decidemmo di scendere in piazza sotto la sede dell'Unesco a Roma, dopo che una risoluzione dell'agenzia dell'Onu per la cultura aveva cancellato la storia ebraica del monumento
Il 19 ottobre 2016 decidemmo di portare per un giorno il Muro del Pianto sotto la sede dell'Unesco a Roma, che l'agenzia dell'Onu per la cultura aveva voluto cancellare dalla storia di Israele e dal patrimonio comune dell'umanità. Un muro immaginario, in cui al posto delle preghiere che gli ebrei infilano fra le crepe di quello che un tempo fu il bellissimo Tempio di Salomone, appendemmo le lettere di protesta dei foglianti. Parteciparono in tanti, al nostro solitario flash mob, che si concluse davanti a Montecitorio. Allora, le autorità italiane fecero finta di nulla, asserragliate. Oggi, votando contro una risoluzione simile all'Unesco, hanno dimostrato di averci ascoltato. Nonostante il voto contro Israele sia passato a Parigi dovuto alla maggioranza automatica dei regimi arabo-islamici, l'Italia ha ristabilito un po' di decenza e verità.
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