Il vicecomandante del Noe è indagato per depistaggio nel caso Consip
Il colonnello Alessandro Sessa era già stato sentito come persona informata sui fatti in merito all'operato di Giampaolo Scafarto, il capitano del nucleo e braccio destro di Woodcock
La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati per depistaggio (reato introdotto nell'estate di un anno fa con 8 anni di reclusione previsti come pena massima) il colonnello Alessandro Sessa, vicecomandante del Noe, nell'ambito dell'inchiesta sul caso Consip. Sessa, convocato dal pm Mario Palazzi e dal procuratore aggiunto Paolo Ielo per essere interrogato oggi pomeriggio, era già stato sentito a piazzale Clodio circa un mese fa come persona informata sui fatti in merito all'operato di Giampaolo Scafarto, il capitano del nucleo e braccio operativo del pm Henry John Woodcock.
Gli inquirenti addebitano a Scafarto due episodi di falso nell'informativa consegnata ai pm romani, e alla fuga di notizie che ha riguardato l'indagine e che chiama in causa l'attuale ministro dello Sport, Luca Lotti, il comandante generale dell'Arma Tullio Del Sette e quello della Toscana, Emanuele Saltalamacchia. I pm capitolini ritengono che Sessa abbia riferito il falso allo scopo di ostacolare o sviare l'inchiesta.
Su Instagram ha commentato la notizia Matteo Renzi: "All'improvviso scopri che nella vicenda Consip c'è una indagine per depistaggio, reato particolarmente odioso, e ti verrebbe voglia di dire: ah, e adesso? Nessuno ha da dire nulla? Tutti zitti adesso? La giustizia farà il suo corso"