Non chiedete scusa a Zuccaro
La differenza tra le indagini di Trapani e le ipotesi del procuratore di Catania
Perché adesso non chiedete scusa a Zuccaro? Adesso che la procura di Trapani ha aperto un’indagine contro una ong tedesca, perché non vi cospargete il capo di cenere e ammettete che aveva ragione? Negli ultimi giorni, da molte parti, politici, giornalisti e colleghi magistrati si chiede che chi aveva osato criticare le dichiarazioni del procuratore di Catania reciti il mea culpa. Ma l’indagine della procura di Trapani non conferma affatto le tesi ardite esposte da Zuccaro nelle audizioni parlamentari e nelle interviste giornalistiche. Zuccaro non diceva semplicemente che c’erano contatti tra ong e scafisti libici, ma diceva anche che era probabile che le organizzazioni umanitarie fossero finanziate dai trafficanti. Salvo precisare: “E’ possibile ma è solo un’ipotesi che al momento non ha riscontro”. Ma poi andava oltre, accennando a un complotto internazionale: “Potrebbe anche essere che queste ong perseguono finalità di destabilizzazione dell’economia italiana”. Salvo precisare, ancora: “Adesso faccio ipotesi e ne parlo, ma prima dovrei fare degli accertamenti”. Quella descritta da Zuccaro era una specie di associazione a delinquere. L’indagine sulle operazioni di trasbordo della ong tedesca Jugend Rettet riguarda invece l’ipotesi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che è tutt’altra cosa, anche perché il procuratore di Trapani Ambrogio Cartosio ha esplicitamente escluso finalità economiche. Ma la differenza è soprattutto di metodo. Anche Cartosio era stato audito in commissione, ma era stato molto cauto. Nel frattempo però ha fatto delle indagini, ha raccolto prove e solo dopo ha parlato. L’opposto del metodo usato da Zuccaro.
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