L'angolo di Repubblica
Il rischio di perdere contatto con la realtà per inseguire la sinistra-sinistra
Cariche a Roma per sgombero migranti. RepTv: Il funzionario: “Se tirano qualcosa rompetegli un braccio”. “Roma: sgombero in piazza Indipendenza, migranti lanciano dalle finestre bombole di gas contro gli agenti”. Basterebbe la differenza di accento tra questi due titoli, che aprivano gioved' pomeriggio i siti online rispettivamente di Repubblica e del Corriere della Sera, per inquadrare l’angolo visuale – o forse è proprio un angolo e basta – in cui il quotidiano diretto da Mario Calabresi si sta infilando: rispetto alla percezione di quel che succede nel paese e al ruolo d’indirizzo che il maggior giornale della cultura progressista italiana dovrebbe esercitare. L’emergenza immigrazione, la sicurezza e il terrorismo, lo ius soli, sono e saranno il centro del dibattito pubblico. Alla guida del paese non ci sono più “quelli della Bossi-Fini”, c’è un governo di sinistra-centro; non c’è al Viminale “il ministro leghista dei respingimenti”, ma un sicuro realista che sta ben gestendo l’emergenza sbarchi.
Giovedì sul Corriere Paolo Mieli lo ha riconosciuto, titolando significativamente “I migranti e la svolta ignorata”. Ignorata da chi? Da molti, soprattutto nella sinistra-sinistra, quella à la Gad Lerner che se ne è andato per questo dal Pd, quella dei Roberto Saviano, firma sempre più ideologica e di punta del quotidiano (sullo ius soli, sull’esasperato antirenzismo), la sinistra di Tomaso Montanari.
Rep. sta facendo ormai la cassa di risonanza di questa frangia politica. E’ il quotidiano che ha tenuto a battesimo l’esperimento Pisapia e poi si è barcamenato sul suo nullismo. Il giornale per cui ogni battito di moscone a sinistra avrebbe provocato una scissione mortale nel Pd. Il giornale il cui editore era la tessera n. 1 del Pd, ora rischia di diventare il giornale tessera n. 1 della sinistra che non c’è.
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