Nessun colpo di scena: Dalì non è mai stato padre
Maria Pilar Abel Martínez sosteneva di essere la figlia clandestina dell'artista spagnolo. Un giudice di Madrid aveva ordinato l’esumazione della salma. Il test del Dna li sconfessa
Aveva reso la sua stessa vita un’opera d’arte ed era stato precursore dell’èra delle immagini e degli happening. Il suo ultimo show – postumo – si chiude però senza colpi di scena. Salvador Dalì è stato artista virtuoso e multiforme, pittore, scultore, scrittore, fotografo, cineasta, designer e sceneggiatore. Ma non è mai stato padre.
A quasi 30 anni dalla sua morte, una donna aveva chiesto e ottenuto la prova del Dna per confermare di esserne la figlia. Maria Pilar Abel Martínez, nata nel 1956 a Girona, sosteneva di essere parente del pittore che, nel 1955, ebbe una relazione clandestina con sua madre, cameriera per una famiglia di Cadaqués, paesino del nord della Spagna non distante da dove Dalì aveva un'abitazione.
La donna, “una cartomante, una sensitiva, legge i tarocchi”– ha scritto su queste colonne Paola Peduzzi – “ha trovato un giudice che come lei è a caccia della propria fortuna”, e dato inizio alla riesumazione. Ma l’esame genetico ha dato esito negativo: nessuna parentela dimostrata tra il genio del surrealismo spagnolo e Abel Martínez, già celebre per aver intentato e perso una causa contro lo scrittore Javier Cercas che l’avrebbe diffamata nei “Soldati di Salamina” attraverso il personaggio di Conchi.
"I test del Dna dimostrano che Pilar Abel non è figlia di Dalì", ha dichiarato la Fondazione Gala-Dalì, sei settimane dopo che il corpo dell'artista è stato esumato da una cripta in un museo dedicato alla sua vita e al suo lavoro a Figueres, nella Spagna nordorientale.
Politicamente corretto e panettone
L'immancabile ritorno di “Una poltrona per due” risveglia i wokisti indignati
Una luce dietro il rischio