Roma allagata? Per la Raggi è colpa del clima (e delle fogne)
Il sindaco della Capitale si giustifica con l'eccezionalità di quanto accaduto: “La città non è attrezzata per eventi di questa portata e di questa violenza”. Intanto a Ostia negozi e abitazioni sono ancora senza corrente elettrica
“Questi nubifragi sono indice di un cambiamento climatico in atto e diventeranno sempre più frequenti”. Così Virginia Raggi prova a spiegare cosa è successo domenica nella Capitale, dove il bilancio del primo acquazzone della stagione sembra quasi un bollettino di guerra: stazioni metro chiuse, strade allagate e alcuni quartieri, come Ostia, ancora senza luce. Colpa del cambiamento climatico quindi, e del sistema fognario della città che “probabilmente non è attrezzato per eventi di questa portata e di questa violenza”. Se due anni fa, di fronte alla città allagata, il M5s invocava le dimissioni dell'ex sindaco Ignazio Marino, oggi gioca la carta sempre valida del global warming.
Prima la siccità, che ha dato il via alla stagione della caduta delle foglie con anticipo rispetto al solito, e poi il temporale di domenica mattina, che in tre ore avrebbe portato sul suolo romano circa 100 millimetri di pioggia. Niente che non fosse già previsto almeno dal giorno prima, a dire il vero, secondo quanto precisa la Protezione civile del Lazio: all'allerta meteo era stato attribuito il codice arancione, solo un livello prima dell'allarme massimo, che si indica con il codice rosso. Secondo il bollettino della Protezione civile “le piogge previste per domenica avrebbero potuto provocare danni diffusi e allagamenti a singoli edifici o piccoli centri abitati, interruzioni della viabilità diffuse in prossimità di impluvi e a valle di frane e colate detritiche, pericolo per la pubblica incolumità e addirittura possibili perdite di vite umane”. Per fortuna non tutti i rischi indicati dal bollettino si sono verificati, ma tutto ciò che è invece accaduto non si può dire fosse una sorpresa.
Secondo Raggi, comunque, la città “ha retto all'impatto” della pioggia. E questo, ovviamente, è merito del Comune che già da luglio ha avviato la pulizia di “tombini, caditoie e delle strade dalle foglie”. Ovviamente nessuna menzione al fatto che ieri fosse domenica e che i romani, che già in gran parte erano rimasti a casa, sono stati invitati a non uscire. Chissà cosa sarebbe successo se la pioggia fosse caduta in un normale giorno lavorativo.
Intanto a Ostia ci sono ancora esercizi commerciali e abitazioni senza corrente elettrica da ieri. "Aspetteremo le ore di legge previste che Acea ha per ripristinare il servizio”, spiega Giorgio Gastaldi, presidente dell'associazione commercianti dell'area pedonale di Ostia, pronto a chiedere i danni ad Acea. "Come associazione faremo una stima dei danni e ci rivolgeremo ai nostri legali per capire se ci sono i margini per procedere a una richiesta di risarcimento".
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