La politica si muove sull'antisemitismo
Denuncia di Fiano e Sala sugli slogan di morte agli ebrei a Milano
La politica si è mossa e sul serio contro gli episodi di antisemitismo di Milano denunciati in solitaria dal Foglio. Insieme a Pietro Bussolati, segretario del Pd di Milano, l’onorevole Emanuele Fiano ho depositato alla questura di Milano una denuncia contro chi, nel corso della manifestazione svoltasi a Milano il 9 dicembre scorso, in Piazza Cavour, promossa dall’Associazione Palestinesi in Italia, ha urlato slogan di incitamento alla violenza contro gli ebrei. Slogan che sono gli stessi utilizzati da Hamas, Hezbollah e Jihad islamica e che fanno riferimento al massacro degli ebrei di Khaybar attuato dall’esercito di Maometto.
Guido Salvini, magistrato, in un articolo sul Foglio ha paragonato quegli slogan al rastrellamento degli ebrei nel ghetto di Roma. “In democrazia c’è spazio per le critiche politiche a chiunque” scrive Fiano. “Non c’è spazio per l’antisemitismo di qualsiasi matrice e per l’incitamento al massacro e alla morte degli ebrei o di chiunque”. Ma c’è di più: “L’inquinamento antisemita di matrice islamica, delle rivendicazioni politiche dei palestinesi, in Italia, è di una gravità e pericolosità assoluta”. Poche ore dopo, anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, denunciava quanto avvenuto: “Lascia sgomenti sentire pronunciare slogan antisemiti, violenti e intollerabili nella nostra città. Milano, medaglia d’oro alla Resistenza, non può permettere un così avvilente spettacolo”. Dopo la denuncia di Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, arriva finalmente anche quella della politica. Onore a Fiano e al Pd milanese per essersi intestati questa iniziativa politica e legale. Spicca, invece, il clamoroso silenzio dei giornali.
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