Virginia Raggi (foto LaPresse)

Ancora un'emergenza rifiuti a Roma, e Raggi chiede aiuto all'Abruzzo

Redazione

Dopo avere rifiutato il soccorso dell'Emilia Romagna, ora il Campidoglio spera in D'Alfonso. Il ministro Galletti tenta una mediazione tra Regione e Comune ma avverte: "A dare un colore politico ai rifiuti si rischia grosso"

"La mia disponibilità a cercare una soluzione non è mai mancata: ma se il ragionamento di partenza è dare un colore politico ai rifiuti si rischia grosso". Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti rispedisce al Comune di Roma le accuse lanciate dall'assessore pentastellato Pinuccia Montanari, che con un post su Facebook ha parlato oggi di presunte "speculazioni" politiche ed economiche sulla crisi dello smaltimento dei rifiuti della Capitale. Nel frattempo, Roma si prepara ad affrontare un'ennesima emergenza del processo di stoccaggio, con il ministero che prova a mediare tra Comune e Regione Lazio, impegnate a rimpallarsi accuse reciproche su chi debba fare cosa. Dopo la chiusura della discarica di Malagrotta, il Comune di Roma insiste che a dover trovare una sistemazione all'immondizia sia la Regione Lazio, che invece fa ricadere sul Campidoglio la responsabilità di scegliere le zone di compostaggio. "La legge impone ai Comuni e alle Province di scegliere i siti di smaltimento e alla Regione di includerli in un piano regionale. Se i Comuni e le Province non scelgono, la Regione non può pianificare. Sarebbe, se lo facesse, un abuso e un arbitrio", ha detto l'assessore all'Ambiente della Regione Lazio, Mauro Buschini. "Da quel che leggo sul profilo Facebook dell'assessore Montanari appare evidente che qualcuno si sia impossessato del suo profilo e abbia scritto una serie di assurdità" – ha commentato il consigliere del Pd capitolino Marco Palumbo – "non posso credere infatti che l'assessore attribuisca la responsabilità dell'emergenza rifiuti che Roma sta vivendo alla Regione Lazio quando invece la colpa è tutta dell'amministrazione comunale. Non posso credere che l'assessore faccia finta di non sapere che finché la Raggi non indicherà i siti dove realizzare gli impianti la Regione non potrà autorizzare nulla".

  

 

Il nuovo piano emergenziale stavolta prevede che sia l'Abruzzo a correre in soccorso del Lazio. "Ci auguriamo che l'Abruzzo dia il via libera alla richiesta di accogliere rifiuti in impianti di Trattamento Meccanico Biologico - ha detto Montanari - si tratta di una richiesta presentata da Ama alla Regione Lazio lo scorso 22 ottobre ma che Zingaretti ha sbloccato soltanto dopo un mese per un 'mancato funzionamento del sistema informatico'". Versione smentita da Buschini. "In ogni incontro che ho convocato Roma Capitale ha sempre negato l'esigenza di una discarica, l'esigenza di impianti, per non fare scelte - aggiunge l'assessore regionale - E la si smetta di dire che si stanno progettando impianti di compostaggio, che indubbiamente servono per il rifiuto differenziato, ma oggi Roma ha esigenza di trattare rifiuto indifferenziato e l'assessore Montanari non può pretendere con arroganza di usare quelli degli altri, accusando di inerzia tutti coloro che cercano di darle una mano". Che le regioni dimostrino solidarietà reciproca è positivo, ammette il ministro Galletti, che però contesta la politicizzazione della reiterata emergenza rifiuti a Roma da parte della giunta guidata sindaco Virginia Raggi: "Roma non può permettersi un'emergenza rifiuti come quella che si sta prefigurando ancora una volta. Se da una parte vedo tanta solidarietà istituzionale da alcune Regioni, penso innanzitutto all'Emilia Romagna come anche all'Abruzzo, dall'altra devo segnalare logiche che nulla hanno a che vedere con la gravità e l'urgenza del problema".

 

Al centro delle polemiche c'è proprio il rifiuto da parte del Comune di Roma all'aiuto offerto dall'Emilia Romagna nelle operazioni di stoccaggio (per poi richiedere invece quello dell'Abruzzo). Una marcia indietro dettata dai costi dell'accordo, considerati troppo elevati dal Campidoglio. A chiedere l'intervento della regione emiliana, però, era stato proprio il Comune di Roma, prima che Montanari ridimensionasse la richiesta a una mera "misura cautelativa" ("Di certo la sottoscritta non ha mai contattato aziende, tanto meno in Emilia Romagna, perché non rientra nei miei compiti istituzionali", ha aggiunto l'assessore).

 

"I costi dell'Emilia Romagna (il M5s, ndr) li conosceva da tempo, non sono stati la sorpresa delle ultime ore - ha commentato Buschini - Il mio non è uno scaricabarile, ma un chiarimento davanti ad un inaccettabile comportamento verso la città e le istituzioni". Un ripensamento inspiegabile anche per il governatore emiliano Stefano Bonaccini (Pd): "Questa è una vicenda così surreale che, da amministratore con anni di esperienza alle spalle, mai mi era capitata", ha detto Bonaccini a Repubblica: "Noi stiamo bene anche senza l'immondizia di Roma. Peraltro, se è vero ciò che ho letto oggi, e non ho motivo di dubitarne, Ama ipotizza di portare i rifiuti in Abruzzo. Ma così non è che cambiano i termini della questione: sempre ad altri si rivolgono perché non riescono a smaltire 'in casa' la loro spazzatura".

  

 

"Temo che nelle ultime ore si siano accorti che anche D'Alfonso (il governatore dell'Abruzzo, ndr) è iscritto al Pd. E quindi si è bloccata anche questa soluzione", ha accusato su Facebook il segretario del Pd Matteo Renzi. "Nel frattempo a Roma i cassonetti sono pieni. Secondo me adesso diranno che la colpa è del Pd. Perché la colpa è del fatto che Bonaccini e D'Alfonso sono iscritti al Pd. Se solo si fossero iscritti al Blog, anziché al Pd, oggi Roma sarebbe linda e pulita"."Siamo pronti a dare una mano alla Città di Roma. Perché per noi i cittadini vengono prima dei compagni di partito. E allora fatela finita con queste polemiche e ripulite la Capitale. Noi vi diamo una mano, se la volete. Noi ci siamo", ha concluso Renzi.

 

Roma ce l'ha sempre fatta da sola, lo farà anche stavolta, grazie alla "programmazione" che il M5s sta già mettendo in atto nella Capitale, è stata la replica della Montanari. "Noi, a differenza di Renzi e del Pd, non facciamo campagna elettorale ma pensiamo all'interesse delle persone. C'è il sospetto che qualcuno voglia speculare, politicamente ed economicamente, sulle spalle dei cittadini e proponga tariffe fuori mercato per mettere in difficoltà le amministrazioni e gli abitanti di Roma. No agli sciacalli della politica", ha aggiunto stamattina Montanari.